2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando ho tempo, la mattina. Ma ogni ora in cui ho un po' di pace va bene.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ce ne sono alcuni: tra gli italiani Italo Calvino. Paul Auster per gli stranieri.
4. Perché è nata la sua opera?
Avevo scritto una serie dei racconti incentrati su musica, fenomeni acustici, esperienze uditive ecc. "Specularità" che in origine si chiamava "Canone" è diventato tanto lungo che è valsa la pena di considerarlo romanzo a parte.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo. Il mio ambiente di lavoro è la musica e credo siano palesi i riferimenti musicali diretti e indiretti nel mio romanzo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un'evasione, un diletto, un tuffarmi in altre realtà partendo dalla mia. Spesso, un sognare ad occhi aperti.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. In un certo senso sono un po' di ognuno dei tre personaggi centrali.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non proprio fondamentale, ma un amico che ha letto un breve riassunto di una mia opera rock, mi ha incoraggiato a scrivere. La voglia di scrivere (anche se saltuaria e discontinua), ma soprattutto il piacere di "inventare" storie e intrecci l'ho sempre avuta.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
I primi brani, mentre nascevano, a mia moglie. Poi il romanzo intero ad un amico.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Non ne sono sicuro, credo che la lettura dell'e-book andrà in parallelo con il formato cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante. Io stesso ne ho realizzati come speaker per un cliente. Personalmente preferisco però il ritmo di lettura mio a quello imposto dall'ascolto.