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03 Set
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Intervista all'autore - Laura Rizzo

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Per me scrivere è una forma liberatoria, nel senso che scrivendo riesco ad esprimere più facilmente quello che non riesco dire a voce. Le emozioni sono tante, come nella vita possono essere di tristezza, rabbia, felicità, Amore, ribellione. Dipende dal periodo del racconto che sto scrivendo.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Solo l'età della protagonista e l'ambiente in cui si svolge la vicenda che è Milano la città dove sono nata e cresciuta.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere, raccontare, a volte anche inventare mi è servito ad evadere da un mondo difficile, pieno di ostacoli, che secondo me e penso tante altre persone potrebbe essere diverso, più semplice e come diceva Modugno “Meraviglioso”.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Immediata. Come quando si dà il nome ad un bambino o ad un animale, lo si osserva e in base alle sue caratteristiche gli si da un nome.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Vite sospese di Susan Isaacs. È una storia ambientata durante il periodo del nazismo. Un colonnello Ed Lenand dell'Office of Strategic Services (OSS) sotto copertura come avvocato, assume come segretaria l'affascinante Linda Voss, ebrea americana di origini berlinesi e conseguentemente si innamorano. Linda appassionata del cinema e con buona memoria, usa queste tattiche mentre lavora per scoprire determinate gravi situazioni. Scopre che il suo datore di lavoro non è ciò che sembra ma bensì è un ufficiale dell'esercito americano in contatto con spie inviate in Germania. Linda, nonostante Ed sia contrario, si offre per una missione segreta e molto pericolosa presso i gerarchi nazisti a Berlino. Inoltre spera di trovare ancora vivi i suoi parenti.



6. E-book o cartaceo?

L’e-book sicuramente è un modo moderno comodo per la lettura, più facile in quanto provvisto di luce e può ingrandire i caratteri. Personalmente preferisco il cartaceo perché ogni libro ha un suo odore e si maneggia. È come la differenza tra un Amore platonico (E-book) ed un Amore reale (cartaceo) sfogliandolo si sentono gli odori, nelle pagine si possono lasciare dei segni e contemporaneamente il libro invecchia insieme a noi.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non ho deciso e non so se potrà essere una carriera, non sta a me decidere, comunque è il fato che ha deciso per me.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea non è nata per un motivo. Davanti a me avevo una pagina bianca ho cominciato con scrivere un nome di donna: Rachele. Da qui l'ho immaginata. Poi ho lasciato che questo personaggio mi raccontasse la sua storia che ho scritto. L'aneddoto a me simpatico di questo romanzo è che Rachele nonostante stia attraversando un periodo terribile della sua vita, riesca ancora a ridere con Andrea, per il momento solo suo amico, andando con lui in un distributore automatico di fotografie a fare foto e facendo entrambi smorfie. Sdrammatizzando così la vita che a volte può essere un macigno.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Che dal niente qualcosa può nascere.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mio marito.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che per una persona con un handicap o sola, sia ottimale.

 

 

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Sabato, 03 Settembre 2016 | di @BookSprint Edizioni

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