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03 Feb
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Intervista all'autore - Laura Rizzo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata a Milano, 58 anni fa. Adesso vivo in campagna vicino a Cremona. Mi è sempre piaciuto scrivere, però fra divertimenti quando ero ragazza, impegni di lavoro e casa non ho mai avuto il tempo di farlo seriamente. Non mi reputo una scrittrice, cerco di scrivere emozioni sperando di trasmetterle agli altri.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

La notte, nel silenzio riesco a pensare meglio.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Giorgio Faletti per i suoi gialli.



4. Perché è nata la sua opera?

Amando gli animali ho pensato di scrivere questo racconto, narrato dal cagnolino stesso che è il protagonista principale, un barboncino nero prelevato da una donna dal rifugio dove si trovava e adottato da lei.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Più che contesto sociale è il rapporto che ho con il mio cane ed i miei gatti che considero miei figli.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

È sia uno che l'altro.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Parecchio, dal rapporto con gli animali al rapporto con le persone a me care.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Gli animali in generale, in questo caso il cane.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

A mio marito.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Spero di no, ossia lo trovo molto comodo ma personalmente preferisco il cartaceo, in quanto ha una forma e l'odore della carta è come una persona che emana profumo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Valida per le persone disabili e per tutte le persone impossibilitate a leggere per qualsiasi motivo.

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Venerdì, 03 Febbraio 2017 | di @BookSprint Edizioni

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