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22 Set
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Intervista all'autore - Claudio Cajati

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato a Napoli, e lì sono vissuto per 61 anni. Ma subito mi sono mostrato alieno dal solito 'napoletano verace': un mio professore universitario, ad Architettura, mi disse che sembravo uno svedese!



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

"L'isola del tesoro" di Stevenson.




3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

È certamente un segno dei tempi, sempre più dominati dall'informatica. Ma io, che sono all'antica, e ho una certa età, preferisco il libro cartaceo, da toccare, annusare...



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

La scrittura è stata per me un approccio graduale, lento, prima timido, poi sempre più determinato.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Ho pensato ai lettori, che spesso vogliono testi brevi. E così ho scritto molti racconti tutti brevi. La brevità permette inoltre una densità, una sintesi che mi sono congeniali anche perché sono stato docente universitario.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

La vita, verosimile o paradossale, è sempre degna di essere vissuta.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Ho preso coscienza di poter essere scrittore quando sono andato a fare il servizio militare: per sfuggire alla routine mi mettevo alla macchina da scrivere e, fingendo di scrivere dispacci militari o qualcosa di simile, cominciavo a comporre i miei primi racconti.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Sono affetto da sindrome bipolare (euforia - depressione). Durante la faticosa e lunga stesura del libro, mi sono reso conto che ce la potevo fare a portarlo a termine perché la depressione era lontana. E questo mi ha dato una grande gioia.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

In effetti no. Ero terribilmente determinato e convinto dei temi che stavo trattando.



10. Il suo autore del passato preferito?

Direi Ennio Flaiano: un maestro di amara ironia, mai banale, mai scontato, capace di scandagliare in profondità l'animo umano.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Certamente stimolante, soprattutto per quei bambini non ancora in età per leggere. Però penso che il libro cartaceo abbia un fascino e un mistero superiori.

 

 

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