Dopo il libro “Botta e risposta”, Claudio Cajati torna in libreria con una nuova raccolta di racconti i “Racconti dell’incertezza”, pubblicata sempre dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book. Ogni racconto ha vita a sé, e può essere letto indipendentemente dagli altri. Benché siano racconti molto brevi, infatti, hanno vita propria e sprizzano energia. Ci si immedesima, volta per volta, in ogni personaggio.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli, e lì sono vissuto per 61 anni. Ma subito mi sono mostrato alieno dal solito 'napoletano verace': un mio professore universitario, ad Architettura, mi disse che sembravo uno svedese!
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"L'isola del tesoro" di Stevenson.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Napoli, ma non sono il classico napoletano pizza e mandolino. Sono un "napoletano svizzero" (la mia cicogna era miope e, invece di portarmi a Losanna, mi consegnò a Napoli). Ho deciso di diventare scrittore nel 1975, sotto il servizio militare: fingevo di dattilografare importanti dispacci militari, e invece stavo scrivendo il mio primo racconto, "Nella stanza". Ma la consacrazione è avvenuta in seguito, quando ho avuto la fortuna e il privilegio di incontrare Michele Prisco e Italo Alighiero Chiusano, che mi hanno incoraggiato e confermato nel mio proposito. Soggetto come sono a sindrome bipolare, uso la narrativa anche come terapia contro la depressione. E funziona!
“Botta e risposta” (BookSprint Edizioni, 100 pagine) è l’ultimo libro di Claudio Cajati. Il libro ruota attorno a due coppie di amici (che forse in fondo tanto amici non sono) e che hanno un “botta e risposta” sui più vari argomenti, di genere specialmente amoroso e che ruotano principalmente intorno a due donne di cui i due amici sono innamorati: Anna e Arianna.