1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Abito in provincia di Ravenna. Parlare della mia vita non è facile perché dal 1999 ho avuto tanti dolori, tante perdite, troppe, davvero troppe ingiustizie.Aziende espropriate, distrutte perché andavano bene, non come si tende erroneamente a credere, che se uno perde l'attività è perchè c'è la crisi o perchè era in perdita. L'esatto contrario invece, che ora si espande a macchia d'olio purtroppo e nessuno fa ancora niente, nonostante le numerosissime rimostranze che ho fatto personalmente. Diciamo che scrivere mi è stato di aiuto a pensare meno e ad avere più fiducia in me stessa.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito nel pomeriggio.
Donatella Sogliani Fomia, regala ai lettori pagine intese e di grande valore nelle quali si intrecciano storie d’amore e d’amicizia. “Il fiore della passione” è il racconto che pubblica con la casa editrice BookSprint Edizioni che è godibile sia nella classica veste della brossura cartacea, che nella moderna versione dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è per me il modo di esprimermi in cui mi sento più a mio agio; è dare corpo ai miei sentimenti, alle mie emozioni, alle mie convinzioni; è riflettere sulla realtà, rappresentarla, interpretarla, ma è anche talvolta lasciare libera la fantasia di galoppare in dimensioni virtuali; a volte è costruire un mosaico di realtà diverse che divengono, alla fine, un racconto di fantasia. Scrivere per me è descrivere, è ricordare, è capire, è creare, è commuoversi, è dare un senso alle cose, è dare voci ai silenzi, è trovare momenti di poesia. Scrivere è essere veramente me stessa.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Non poco. Devo dire che il personaggio principale del libro, Laura, mi assomiglia molto, e tutta la parte del racconto che concerne sia la natura e gli animali (che io amo e rispetto profondamente), sia la storia del mondo del lavoro nel quale la mia protagonista si muove, è fondamentalmente autobiografica.
Matteo Candido è un autore che ha già collaudato la professionalità della casa editrice BookSprint Edizioni; dalla sua applicazione in campo narrativo, sono nate dal 2013 ad oggi, numerose pubblicazioni. L’ultima è “Rendiconto” un delizioso libretto di appena quaranta pagine.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato il 23 Agosto del 1999 a San Giorgio a Cremano, una città in provincia di Napoli. Fin da piccolo ho sempre dimostrato un interesse particolare verso la scrittura, cimentandomi praticamente dall'età di soli sei anni in piccoli racconti e storielle. Crescendo mi sono reso conto che la scrittura sia diventata un elemento imprescindibile della mia vita, qualcosa di unico e raro, per cui mi sento fortunato. A pochi succede di sviluppare questo legame con le lettere, con i libri e con quella che io preferisco definire "arte" e sentirmi parte di questi "pochi" mi riempie d'orgoglio e mi dà ogni giorno la forza per andare sempre avanti, senza mai fermarmi.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho sempre scritto riflessioni sul mio stato d'animo, perfino canzoni ma senza pensare di pubblicarle. Di recente avere raccontato qualche episodio della mia infanzia su facebook, ha suscitato l'interesse e la condivisione di molti e mi sono subito sentito interprete di emozioni comuni.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ogni momento di questo racconto è me stesso. Io sono lì dentro.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La stesura è avvenuta giorno dopo giorno lentamente senza la smania di finire. Senza accorgermi avevo scritto più di quanto avevo in mente.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è comunicare un istante di vita fatto di emozioni, sensazioni e pensieri. Le emozioni che provo sono diverse, variano a seconda del contenuto di ciò che scrivo ma l'emozione principale è difficile da descrivere, penso sia una emozione che ha a che fare con l'estetica.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Una buona parte delle opere sono tratte da esperienze che ho vissuto e di cui ho cercato di coglierne l'essenza.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È una passione e un modo per ricordare fatti, pensieri e sensazioni che altrimenti andrebbero persi.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In realtà qua e là ci sono riferimenti a mie esperienze e a gusti e atteggiamenti di persone a me vicine; per il resto è opera di fantasia.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stata una sfida con me stesso che ho prolungato forse più del necessario, ma che mi ha catapultato dentro la trama che andava svolgendosi pagina dopo pagina, e per un procrastinatore come io sono, è stata una vera sfida mettere il punto finale.
Donato Grassi nel suo libro si apre completamente ai lettori indirizzando loro uno scritto pieno di consigli dati con amore, come farebbe uno zio premuroso e amorevole. “Storia di un uomo innamorato della vita” è un libro pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e fruibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Mottola, in provincia di Taranto. Avevo sempre avuto il desiderio di scrivere, ma solo negli ultimi anni ho colto questa decisione, in seguito ad eventi personali.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Prettamente di notte quando tutto si spegne, i miei pensieri prendono vita.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Luca Bianchini.