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22 Lug
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Intervista all'autore - Arsa Sula

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Mi chiamo Arsa, ho sedici anni e mezzo, vengo dall'Albania ma vivo in Abruzzo da quando ero piccola. Studio economia anche se ho diverse passioni, tra cui ovviamente la scrittura, la psicologia, le stelle, l'inglese e la musica. In realtà non c'è stato un momento preciso in cui ho scelto di diventare scrittrice, semplicemente scrivo tutto ciò che mi passa per la testa.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Sicuramente la sera, forse è l'unico momento in cui ho del tempo libero, scrivo ascoltando musica, solitamente non c'è un orario preciso in cui stacco, continuo anche fino a tardi. Durante la giornata invece, ho molte idee che appunto sul quaderno dedicato al libro che sto scrivendo, ogni storia ha un quaderno diverso.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Questa è una domanda difficile, non ne ho uno, però mi piacciono molto per il loro modo di scrivere Suzanne Collins, Jojo Moyes e John Green, non sono scontati e le loro storie non perdono di credibilità ed in tutto ciò che scrivono c'è un filo logico perfetto. Ad esempio ti fanno credere che un personaggio sarà destinato a morire nell'arco o alla fine della storia, poi succedono altre cose che ti convincono del contrario ed infine muore. Sono bravi, compito di un autore è quello di trasmettere un messaggio al lettore attraverso la scrittura e loro ci riescono in pieno.



4. Perché è nata la sua opera?

Avevo quattordici anni, un giorno la mia insegnante di italiano ci diede come compito in classe, quello di scrivere una storia breve, io scrissi un piccolo racconto poliziesco. Penso proprio sia nato da lì, volevo che il mio libro fosse il diario della protagonista.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Poco e nulla, mi aggiorno sempre da sola su qualsiasi cosa, mi piace tenermi informata soprattutto su argomenti che non conosco e la maggior parte delle cose che so le ho imparate grazie ai libri.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Bella domanda, anche se questa domanda ha una risposta molto soggettiva, credo sia entrambe, cioè raccontiamo sempre un po' della realtà quando cerchiamo di evadere da essa. Uso la parola "cerchiamo" perché appunto anche scrivendo non riusciamo a scappare da ciò che ci circonda.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Di me? Beh molto. C'è parte della mia vita, ci sono io. Scriviamo tutto ciò che ci passa per la testa, raccontiamo momenti della nostra vita cerchiamo di mandare un messaggio ai lettori attraverso le nostre parole, la nostra realtà è la nostra verità.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Non proprio, il fatto che alcuni dei personaggi sono ispirati solo esteticamente e caratterialmente ad amici o parenti non li rende protagonisti della storia e di certo non li rende fondamentali. Ci sono altri personaggi inventati che sono molto importanti per la storia e che senza di loro non ci sarebbe un senso logico, non me la sento di dare il merito di tutta la mia opera ad una persona in particolare, certo ognuno dei personaggi presenti ha una propria importanza però quello che scrivo è tutta opera mia e di nessun altro.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

In realtà i miei amici hanno sempre e solo letto alcune frasi del romanzo che appunto sul mio quaderno. Non ho mai permesso a nessuno di leggere il mio libro per paura che non sarebbe piaciuto ed anche perché l'opera era incompleta.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Non lo so, però io come molte altre persone rimango fedele al libro cartaceo, non che l'e-book mi dispiaccia però avere tra le mani un libro vero e proprio è tutta un'altra cosa.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Sicuramente l'audio libro è un ottimo aiuto per le persone che non possono e che non sanno leggere o che hanno difficoltà con la lettura è un'idea innovativa, intelligente e che funziona. Personalmente non l'ho mai provato, forse è come quando nei film, senti la voce di un narratore o del protagonista o forse no, però sarebbe interessante scoprirlo.

 

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