1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono un Ingegnere Chimico. Ho esercitato la mia professione per 40 anni lavorando in molte società d'ingegneria, ma fin dalla giovinezza ho sempre avuto la passione per la letteratura e la musica. Quando sono andato in pensione 15 anni fa, ho cominciato a scrivere, perché sentivo che avevo qualcosa da dire e forse da dare. Ho iniziato con un romanzo storico, che descrive il mondo del lavoro nelle cave di marmo nell'Ottocento, cosa che è potuto fare essendo nato a Carrara, città del marmo. Poi ho continuato con due raccolte di novelle e un romanzo autobiografico, che descrive il lavoro nelle industrie chimiche in Italia e all'estero. Ho ottenuto dei premi letterari e molte segnalazioni di merito nei concorsi.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Liberare l'anima. Rimanere fedeli a quanto ci ha lasciato scritto Jean Guitton:"Non mi interessa avere delle opinioni, tutti ne hanno. Un'opinione è alla portata di tutti. Avere delle idee, ecco quello che è difficile e dunque raro."
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Un romanzo, sia pur breve, è sempre un po' autobiografico. In tutti i personaggi del mio racconto c'è molto del sottoscritto. In Edgardo, in Markus, in Gilberto, in Ivan e perfino in Brigit (dal lato psicologico).
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Non sono più giovane. Da tempo sentivo l'impulso per la narrazione e quando ho smesso di lavorare ho finalmente trovato il tempo per la scrittura. E' stato il classico "sogno nel cassetto".
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è come navigare un fiume lento, allontanandomi dalla realtà mi trascina con sé emozionandomi nell'incognito di non conoscere quale meta raggiungerò.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questa raccolta di poesie ci sono alcuni versi che ho vissuto intensamente.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Diffondere messaggi di pace e amore esternando le mie emozioni.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata chiara sin dall'inizio.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un figlio del meridione, il bambino che ero è divenuto adulto in un grande giardino e all'ombra di una coppia di salici che, purtroppo, adesso non ci sono più. Sin da piccolo ho amato la lettura, una passione tramandatami dai miei genitori: sono stato da sempre abituato a considerare come qualcosa di consueto quello di trovarmi faccia a faccia con grattacieli di decine di libri, dalle copertine dei più diversi colori e dei più differenti generi. Iniziai a scrivere quando cominciai a temere che le storie da scoprire potessero conoscere la propria fine: l'unico modo per evitare che ciò accadesse consisteva nel crearne io stesso di nuove; i personaggi sono immortali, le vicende intessono una trama infinita, finché non sono io a decidere il contrario.
Antonio Frascerra e Antonio Aprile tornano in libreria questa volta con un manuale sullo studio del violoncello. “Formazione strumentale e istinto musicale - Itinerari metodologico-didattici sullo studio del Violoncello tra corpo, mente e cuore”, edito dalla BookSprint (disponibile nel doppio formato cartaceo ed e-book) non è solo un compendio teorico e tecnico, ma si concentra sull’esposizione di una percorso incentrato sulla percezione sensoriale.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scelta di scrivere saggistica risiede nella mia precedente professione di insegnante, il senso di chiarezza ha da sempre predominato le mie ricerche. Naturalmente le emozioni provate con la scrittura non sono solo collegate alla conoscenza dei contenuti che richiede tanto impegno, ma spaziano da ciò che suscitano le capacità sintattiche alle sensazioni prodotte dall'evoluzione di quelle semantiche... la scrittura è un universo che riserva infinite sorprese.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La ricerca appartiene ai miei interessi giovanili, ma ad oggi, la possibilità di condividere questo materiale con altri professionisti che mi hanno sostenuto, si è rilevata una scelta molto positiva. Uno storico, un'insegnante di storia dell'arte e un noto hairstilyst hanno partecipato con tanta energia e buona volontà alla realizzazione del libro.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato nel Veneto, ma risiedo a Milano da molto tempo. Qui mi sono laureato in Scienze Biologiche, sono stato docente di materie scientifiche prima alla scuola media, poi, per lungo tempo, al Liceo Scientifico. Di conseguenza, i miei interessi principali sono stati rivolti al mondo scientifico, ho partecipato o promosso io stesso numerosi progetti didattici soprattutto nell'ambito ecologico. Però, non ho trascurato la letteratura e la poesia, come lettore, ma anche partecipando, con gli anni, a diversi concorsi letterari. Mi sono cimentato anche in alcune pubblicazioni: un romanzo, narrativa e anche un libricino sugli Haiku, le miniliriche di ispirazione giapponese. Questa è la mia quinta pubblicazione.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è naturale, come respirare. La scrittura rappresenta un mondo alternativo dove posso vivere una vita che non mi appartiene e dove la fantasia crea sempre nuove emozioni. Mi ritrovo spesso con un foglio bianco davanti, che aspetta solo di essere riempito da frasi che creano sempre storie diverse, mondi più o meno emozionanti, che raccontano ogni sfaccettatura bella e butta della vita. Scrivere quelle storie, per me, è raccontare le vite delle persone che non conosco. Vite che dovrebbero essere lette.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro è pura fantasia, arricchita da piccoli particolari che mi rappresentano. Come, per esempio, l'ambientazione in quell'isola Smeraldo: l'Irlanda, e il colore vivace dei capelli della protagonista, Sunshine.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È cercare di far conoscere agli altri alcuni miei vissuti che ritengo siano rilevanti per descrivere la mia attività di zoologo ricercatore e insegnante universitario. I vissuti in questione non possono essere raccontati nelle pubblicazioni scientifiche che ne sono derivate, perché queste richiedono solo la comunicazione e la valutazione critica dei risultati. L'emozioni che mi suscita il raccontare gli antefatti e le insolite situazioni sperimentate sono di soddisfazione e contentezza, perché mi piace far sapere quale impegno collaterale mio e dei miei collaboratori ha richiesto il pazzesco lavoro di ricerca notturna degli insetti stecco.
Don Stefano Salti affida alle pagine di un libro i suoi “Pensieri di salvezza”, non una semplice raccolta di riflessioni, ma un nuovo modo di pensare alla luce di Dio. Il volume, pubblicato dalla casa editrice BookSprint, è un libro rivolto sia ai cristiani che potranno approfondire tematiche nuove forse poco conosciute, sia ai non credenti che potranno confrontarsi con nozioni di teologia.