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06 Lug
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Intervista all'autore - Vladimiro Barberio

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nato a Bari 55 anni fa. Ho vissuto per molti anni in collegi che io chiamo lager istituzionali, quelle cicatrici che porto sempre nel mio cuore non si posso scordare mai. In collegio mi dedicavo molto a scrivere e disegnare e da li è nata la mia passione di scrittore, tanto che sono diventato autodidatta. Scrivo testi per canzoni e dipingo. L'esperienza del collegio mi ha fatto capire che nulla è scontato; ho avuto anche un’esperienza bruttissima, sono stato sei mesi in carcere per un errore da ragazzino ma fui graziato dal Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini, un grande uomo pieno di umanità. Da lì la mia vita cambiò radicalmente, mi sono dedicato al volontariato e dedico le mie giornate a chi soffre, perché nel mondo c'è chi muore per la pace e la libertà e la giustizia. Ho avuto riconoscimenti istituzionali e internazionali per il mio impegno per la solidarietà verso i più deboli di questa società che non riesce a garantire pari dignità.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Il mio momento che dedico a scrivere è la sera, oppure nel pomeriggio.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Preferisco la scrittrice Fallaci.



4. Perché è nata la sua opera?

La mia opera è nata per far capire come è stata la mia vita, come si esce da un tunnel pieno di sofferenze ed abusi… ma il libro spiega anche come si esce vincenti.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Ha influito molto perché mi ha insegnato i grandi valori di umanità e giustizia.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere è raccontare la realtà di tutti i giorni.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Tutto di me, senza tralasciare la realtà che ho vissuto.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì il mio amico ed avvocato di mille battaglie Alessandro Rombola', il dottor Fabio Fanfani, la mia famiglia e i miei amici.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Alla mia famiglia e ad un caro amico Direttore delle Acli di Bari, Giuseppe Brizzi.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?

Sì.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che il futuro della lettura è sempre più in crescita verso l’audiolibro per i giovani e meno giovani.

 


 

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