1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Beh, in quarta di copertina c'è un sunto stringato ma preciso della mia vita e il libro stesso parla di un pezzo, forse il più pregnante, di essa. Non escludo tuttavia di passare a descrivere l'altra parte, quella più ampia, iniziata nel 1965 quando da bambino, al seguito dei miei genitori, sono emigrato in Marocco ove ho trascorso infanzia e adolescenza e mi sono fatto giovanotto per poi rientrare in Italia proprio per fare il soldato. La parte che mi vede in armi è già nota con questo libro, ma ad essa è succeduta quella del passaggio agli OO.II.SS. che mi hanno spedito a pascolare nei paesi del mondo arabo islamico dove, "in terram infidelium" ho provvidenzialmente incontrato alcuni, chiamiamoli così "maestri spirituali", in realtà preti in carne e tonaca che con il coraggio del miglior soldato, testimoniavano e continuano a testimoniare il Nazareno e che sono riusciti a recuperarmi a Lui, a Gesù, io che guardavo al Vangelo con sufficienza perché ero infatuato dal Bahagavad Gita. Un altro incontro (casuale?) ha marcato la parte ormai vissuta (mi si passi il gioco di parole) della mia vita... l'incontro con una donna, musulmana, che diventerà la mia compagna e con la quale, eros a parte, ho assunto che spiritualmente ci divide tutto ... eppure continuiamo da 7 anni a star bene assieme... paradigma di come si può realizzare un dialogo interreligioso: sancire con franchezza le profonde diversità e non rinunciarvi, ossia evitare di depauperare una fede a favore dell'altra per ricercare un sincretismo a tutti i costi.