1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Questa domanda è molto speciale, perché anch'io me la sono fatta parecchie volte. Scrivere per me non è mai stata una passione, bensì qualcosa di molto più profondo. L'ho capito quando mi sono chiesta quale impiego avrei voluto svolgere per tutta la vita... Ho molte passioni e molti hobby: mi piace disegnare, ad esempio, sciare, adoro cantare, anche se non sono per niente capace, e ogni tanto suono qualche accordo con la chitarra, ma non potrei mai disegnare o suonare per vivere. Non sarei felice. Scrivere è l'unico mestiere che ho sempre desiderato. Avevo solo undici anni quando ho iniziato e a dodici ho scritto il mio primo libro. Certo, era un libro scritto col vocabolario di una dodicenne e narrava le avventure di una ragazzina, ma è stato il principio, la prima pagina di questo mio grande amore che è la scrittura. Quando scrivo entro in un mondo da me creato, un mondo soltanto mio e le ore scorrono veloci senza che me ne accorga. Scrivere è una necessità, ma non a scopo terapeutico, bensì perché ne avverto il bisogno, il desiderio. Scrivere è come respirare, non posso farne a meno e di certo non voglio.