4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, la scelta del titolo devo dire che è stata molto semplice, visto che era nella mia mente già all'inizio del romanzo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei con me "Lettera a un adolescente" di Vittorino Andreoli, uomo di grande intelligenza, interessato sempre alle problematiche dei ragazzi.
6. E-book o cartaceo?
Sicuramente cartaceo!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho mai deciso di intraprendere la carriera di scrittrice, la cosa è venuta quasi per caso da quando seguo i ragazzi de Il Volo.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è nata come già ho detto precedentemente, da quando sono entrata a far parte della scia di fan de Il Volo, ma la scintilla è scoccata quando una sera di ritorno da un concerto ho preso carta e penna per trascrivere tutte le emozioni che il concerto mi aveva trasmesso.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione indescrivibile, toccare con mano la realizzazione di un sogno nato quasi per gioco.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia madre è stata la prima persona alla quale mi rivolgevo sempre man mano che la mia storia andava avanti, quindi è stata per lei una lettura sin dall'inizio.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come adolescente, non posso che essere favorevole alla tecnologia che va sempre più avanti, ma dall'altro sono dell'idea che per alcune cose si dovrebbe mantenere la tradizione, e sono dell'idea che l'emozione che si prova nel leggere un cartaceo non si ha ascoltandolo.