4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplice ed è presente già nella prima pagina.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Horcinus Orca. di Stefano D’Arrigo. In una unica colossale opera racchiude il significato della vita intesa come perenne odissea per ritornare alla propria casa e riprendersi l'identità.
6. E-book o cartaceo?
Assolutamente cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Appena andato in pensione. Molti possono essere i motivi ma per me uno importante è dato dalla possibilità di scrivere liberamente sotto lo stimolo della fantasia in maniera totalmente diversa dal sistema di scrittura scientifico legato alla mia professione.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Due aneddoti: uno riguarda la conoscenza diretta delle forme cliniche di questa malattia l’altro è riferito all’idea di compiere delle azioni impossibili in una vita sana ma spinte invece dall’inesorabilità del decorso di quella malattia.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente una notevole soddisfazione che spinge la fantasia e stimola il completamento.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie che è abbondantemente presente nel libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Importante soprattutto per chi non è in grado di leggere.