Un ex professore universitario, nello svolgere le abituali operazioni di routine quotidiana, compie il gesto inusuale di riporre la caraffa del caffè nel forno. Un’azione banale presentata con semplicità, ma che forse nasconde altro. Un vero e proprio grido d’allarme che porterà subito su un’unica strada: la diagnosi di Alzheimer. In una continua lotta tra momenti di lucidità e momenti di crisi che riportano alla mente vecchi e nuovi ricordi, il professore dovrà fare i conti il suo passato e le ingiustizie subite. Ma l’avanzare della malattia gli permetterà di portare a compimento i suoi piani di vendetta?
Una narrazione avvincente e dal ritmo serrato quella di Sino Mokas, una storia da leggere fino all’ultimo respiro in un continuo susseguirsi di atti criminosi che lasceranno i lettori col fiato sul collo fino all’epilogo finale. Un tema importante, quindi, quello della malattia che pian piano si impossessa di corpo e mente, ma che viene trattato con molta cura e tatto, analizzandola in tutti i suoi aspetti in maniera sempre più intrigante.
Sino Mokas è lo pseudonimo dell’autore. Professore universitario esperto di sanità pubblica e di epidemiologia e prevenzione delle malattie infettive, è autore di monografie di sanità pubblica e di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e internazionali. Appassionato di musica classica, tennis e letteratura statunitense contemporanea, dal collocamento a riposo si dedica alla scrittura. Ha pubblicato per Albatros il volume di racconti “Onirica”, 2014, il volume “Pekkati” nel 2015 e nel 2016 ha pubblicato con la BookSprint “Kosmostoria”, la storia di un uomo, la cui esistenza è stavolta dagli eventi.