1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono un uomo sostanzialmente amante della tranquillità desideroso di stare in pace con le persone che mi circondano, anche se la vita spesso mi ha riservato di scontrarmi con l'ipocrisia di alcune di loro. Vivo e lavoro a Chieti ma sono di origini salentine, per l'esattezza sono cresciuto sin dall'età di appena un anno a Santa Maria di Leuca, ultimo lembo di terra ad est dell'Italia. Il mare, sin da subito, è stato il mondo che mi ha attratto come un magnete e dal mare ho tratto tutto ciò che potevo trarre, i suoi profumi, la sua dolcezza ed al tempo stesso la sua esuberanza più volte affrontata in navigazione. È stato anche la mia musa ispiratrice ed ancora oggi mi consente di scrivere, chiuso nella mia barca. Secondo me diventare scrittore non è stata una scelta, ho iniziato a scrivere trent'anni fa alcune novelle che passavo ad un amico giornalista che pubblicava su alcuni settimanali femminili consentendomi modesti compensi. Le storie nascevano per strada, dietro il tavolino di un bar. E fu proprio lì che nacque la prima; un uomo ed una donna discutevano sorseggiando un caffè, poi si alzarono e andarono via prendendo direzioni diverse e mentre andavano via ogni tanto si voltavano e si guardavano consapevoli, forse, che quella era l'ultima volta che si sarebbero guardati in faccia. Ed è così che nascono ancora le mie storie, le mie poesie, proprio dalla naturalezza della vita.