3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mario Decima.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia ultima opera: IL FASCINO DEI MITI è nata allorquando ho deciso di tributare il mio omaggio alla città dove sono nato, narrandone un po’ fantasticamente le imprese di alcuni personaggi realmente vissuti.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non mi ritengo formato letteralmente, sono uno scrittore improvvisato. Ho seguito la mia indole di architetto per immaginare...immaginare...immaginare, quando scrivo mi emoziono e mi limito a descrivere cose vede la mia fantasia.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Realtà e fantasia si fondono, spesso ciò che crediamo fantasioso, forse è una realtà che non conosciamo, amo la fisica quantistica perché in essa vi sono racchiusi i segreti della vita e del cosmo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutto, fino all'ultima virgola. Amo scrutare gli aspetti profondi della coscienza e descrivere i sentimenti umani e cogliere il bello dei misteri della vita.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì! Senza una musa ispiratrice non riesco a manifestare i miei stati d'animo, ma non necessariamente deve essere una donna, può ispirarmi anche il mistero e grandezza dell'universo che ci circonda.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad alcuni miei amici.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Assolutamente no! Il libro deve essere palpabile, e qualcosa da conservare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne ho conoscenza!