5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Una forte ispirazione, dovuta ad emozioni multiformi che avevano necessità di parlare attraverso di me. Raccogliere i testi è stato compiere un dovere nei confronti di me stessa.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Imparare un viscerale amore per la Vita, sulla propria pelle.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Credo, se ben ricordo, di non aver mai veramente voluto fare (o meglio essere) nient'altro che un'autrice. Ma le difficoltà materiali sono davvero tante, e professionalmente ho necessità di guardarmi attorno, malgrado il primo sogno rimanga sempre tale.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo, malgrado tutto con piacere, una mia magra figura ad un Poetry Slam: non fui un granché nella mia declamazione al microfono. Ma questo mi rese più determinata.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, tutt'al più posso aver pensato contemporaneamente a progetti paralleli.
10. Il suo autore del passato preferito?
Sono legatissima ad Elio Vittorini, per come intese la scrittura: non necessariamente intrecciare trame molto elaborate, ma piuttosto dare vita ad una storia indimenticabile, infondendole ogni fibra del suo essere (vissuto, valori, ideali, perseguimento dell'Amore come riscatto).
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho sempre amato ascoltare delle storie narrate a voce. È davvero un'ottima nuova frontiera.