Daniele Longobardo, ha solo 12 anni ma tanta voglia di esternare le sue emozioni. Ed è per questo che ha deciso di dare alle stampe la sua raccolta di versi, “La musica del mio cuore”, presso la casa editrice di Vito Pacelli, la Booksprint Edizioni. Il libretto, formato da 29 poesie è disponibile sia nella classica versione cartacea che in quella elettronica.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere vuol dire esprime ogni pensiero, ogni sogno e ogni riflessione sulla vita. Le emozioni che provo quando scrivo sono due, felicità e tristezza, le due emozioni per me più importanti tra tutte.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel mio libro non c'è molto della mia vita reale ma ci sono le mie riflessioni sulla vita.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha significato l'inizio di un sogno.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Non è mai facile parlare della propria vita, soprattutto se il percorso è lungo, complesso e articolato. Ho vissuto a Cosenza ed ho trascorso il periodo universitario a Napoli, dopo aver insegnato con passione per un decennio, ho affiancato mio marito in un’esperienza imprenditoriale ed abbiamo gestito con passione una Casa di Cura privata, di cui eravamo proprietari. Credo che la cosa migliore che io e mio marito abbiamo fatto, nonostante alcuni anni difficili, è stata seguire durante la crescita i nostri figli. Sono diventati infatti due uomini capaci di affrontare la vita lontani dalla nostra città, liberi dagli “intrallazzi” e quindi moralmente forti. Non ho la presunzione di definirmi una scrittrice, posso solo dire di essere una donna che ama descrivere immagini, sensazioni, emozioni e pezzi di vita.
Una storia che si sviluppa lungo un arco temporale di quasi un secolo e abbraccia la vita del protagonista e la storia dell’Italia, procedendo dagli anni del fascismo ai primi anni del XXI secolo. “Figlio del mio tempo” è il romanzo nato dalla penna di Claudio Zeppellini, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e fruibile quindi nel consueto doppio formato del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un bolzanino di adozione. I miei genitori vi si sono trasferiti, per motivi di lavoro, quando avevo un paio di anni e sono tutt'ora residente a Bolzano. Mia madre siciliana da parte di padre ed austroungarica da parte di madre. Mio padre mantovano al 100%. La mia era una famiglia comune alla gran parte delle famiglie dell'epoca. La mamma accudiva la casa e si occupava dell'educazione dei figli, mentre il marito provvedeva a tutte le necessità primarie. Risparmi impossibili, ma quello che necessitava c'era sempre. Di fame non ho mai patito ed i vestiti puliti erano quotidiani. In casa si respirava aria esclusivamente familiare. Niente politica, educazione cattolica ma non maniacale. Ben radicata era invece l'educazione civica, il rispetto, l'ordine e la pulizia. Ma d'altronde questo aspetto emerge immediatamente anche da una superficiale lettura del mio romanzo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Treviso e attualmente vivo e abito a Oderzo. Ho deciso di cominciare a scrivere il libro a dicembre, guardando la neve imbiancare tutto. Da lì mi è partito un flash della storia.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dipende dallo studio e da impegni vari ma preferisco scrivere alla mattina, quando la mente è ancora fresca.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
In questo momento G.R.R Martin.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Parto dal presupposto che più che parlare di me, questa volta dovrò parlare di noi. Cioè per questo libro è giusto che inserisca i dati miei e dell'autrice che con me ha scritto questo libro. Quindi Oscar Cervi nasce a Pavullo (MO) il 21/05/62 ed è qui che vivo da sempre. Romina Ceroni nasce a Trescore Balneario (BG) il 15/09/86 e si trasferisce a Pavullo dove lavora come psicologa.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Noi pensiamo non importi quale tipo di libro possa leggere un adolescente, l'importante è leggere, poiché riteniamo che la lettura possa aprire la mente di chiunque.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come vivere una vita accanto alla nostra, una realtà alternativa nella quale veniamo proiettati come primi protagonisti e assoluti fautori in un emisfero parallelo in cui, contrariamente alla realtà, riusciamo a far spaziare le nostre emozioni senza censure.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Quando parlo di mio nonno.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Genova, mi alterno tra Torino e Milano. Scrivo da sempre - forse più grafomane che scrittore: non c'è stata una decisione a tavolino. Al liceo pubblicavo un mio giornalino. Presto ho intrapreso collaborazioni costanti con i principali quotidiani di Genova in materie come critica letteraria, cultura, economia, politica con interventi d'opinione, saggi, recensioni, interviste, servizi e anche articoli di fondo. Da qualche anno scrivo su giornali web come Libero Reporter, Lindro e Bon Vivre. Nel 2000 ho pubblicato "La Borsa o la vita", una testimonianza ironica e sofferta dal mondo della finanza che mi è valsa il premio letterario Mario Soldati, già assegnato dal Centro Pannunzio di Torino a figure come Montanelli o Spadolini. Da qualche tempo mi dedico con un certo impegno alla narrativa. Entro quest'anno dovrebbe uscire un mio nuovo romanzo.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Amo sia leggere molto, che scrivere tantissimo. Io amo scrivere, perché attraverso la scrittura, si scopre tutto su una persona, che cosa sente, che cosa prova ed il proprio carattere. Io quando mi metto a scrivere, non penso altro che scrivere scrivere e scrivere…Quando scrivo mi sento libera, libera di esprimermi, libera di sfogarmi. Quando scrivo, si racchiudono tutte le emozioni in uno.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro rispecchia la metà della mia vita reale.