3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Lo scrivere era fluido e senza difficoltà. Ho impiegato 2 anni per stendere le 80 paginette solo perché scrivevo a tarda sera quando ero solo e potevo rivivere nel tempo passato.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stato il titolo più naturale e logico possibile scaturito sin dall'inizio.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sono troppi e non ne ho uno in particolare.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo perché posso segnare e annotare e tenere in mano anche se è più scomodo e più lento, e per questo è più umano.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
No non ho intrapreso nessuna carriera, il mio lavoro è un altro. L'ho scritto solo per il piacere di farlo.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è la conseguenza di quanto scritto nelle prime pagine del libro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Piacere e soddisfazione.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Io.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È necessario per persone che non possono utilizzare il cartaceo (ciechi, disabili ecc…). Mio figlio che è disabile li utilizza da anni. Per il resto delle persone, al di là della moda attuale, il libro stampato è insostituibile poiché la lettura è cadenzata dal lettore, insomma è più naturale.