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BookSprint Edizioni Blog

Anche quest’anno BookSprint Edizioni lancia il concorso “Vota il tuo libro preferito”. I nostri volumi si sfideranno in un duello a colpi di click per arrivare in vetta alla classifica. Il primo classificato riceverà la chiave per accedere direttamente a “Casa Sanremo Writers 2014”, saltando le fasi preliminari.
Cosa succede in libreria? I volumi che erano in vetrina una settimana fa sono spariti, pile di nuovi libri quasi intralciano l’entrata, in ogni angolo c’è “il miglior libro del secolo” con la sua buona fascetta.Il meccanismo è inarrestabile. Più si è vicini alla vetrina, più la vita del libro si accorcia. Il tempo di esposizione è sempre più breve, e, a dispetto della speranza di uno scrittore emergente, vince la legge implacabile del mercato, la dittatura dei nuovi arrivi.
Niente da fare. E pensare che avevi puntato la sveglia un’ora prima. Giusto il tempo per un caffè forte e sei già alla tastiera, con l’idea giusta in testa e il fuoco nei polpastrelli. È la tua ora di scrittura, e sei sicuro che quella pagina bianca si riempirà di fiamme e scintille.Eppure, dopo sessanta minuti sei riuscito solo a balbettare qualche frase, parole sconnesse e impaurite. Cosa è successo nel frattempo?
Può un opera filosofica complessa star dentro qualche disegno schizzato in fretta e venduto per pochi euro? Bisognerebbe chiederlo ai milioni di giapponesi che ogni giorno acquistano e divorano fumetti. La risposta – lo si può immaginare facilmente – sarebbe un sì entusiastico. Nel Paese del Sol Levante i fumetti si chiamano Manga e si leggono al contrario – si comincia dall’ultima pagina e prosegue da destra verso sinistra –, e sono un’arte tutt’altro che minore.
Si sente spesso parlare i critici di buoni libri, ma che magari nessuno compra, o di successi letterari che vengono tenuti poco in conto dagli esperti. A chi tocca il compito di decidere se un libro è un buon libro? Negli anni della crisi economica e del quinquennio più nero per le vendite in libreria dei romanzi, è necessario fare affidamento su libri che siano di un livello qualitativamente elevato e che, contemporaneamente, riescano a far presa sul pubblico a tal punto da garantire, all’editore e alla casa editrice, almeno la copertura delle spese per la pubblicazione dell’opera. Il successo stesso degli ebook e del self-publishing pongono sempre più la questione di elevare l’aspetto qualitativo dell’offerta editoriale, ma in questi stessi anni, però, emerge sempre più la discordanza tra quelli che sono i pareri dei cosiddetti “critici”, rispetto a quelli che sono i gusti del pubblico. Un pubblico che, ovviamente, è meno esigente dei primi sotto certo aspetti (grammatica, sintassi, tematiche affrontate), ma che vuole storie vere, verosimili e intriganti, che lo facciano evadere dal contesto sociale un po’ troppo degradato e assuefatto da stereotipi e cliché troppo ben annidati nel nostro stile di vita.
Una bandiera, tre colori, migliaia di lingue.La bellezza del popolo italiano si esprime anche attraverso i suoni del vernacolo. La Penisola parla dialetto. Su per lo Stivale, dalla costa orientale a quella occidentale, saltando sulle isole, varcando gli Appennini e avventurandosi sulle Alpi. Ma quante lingue parlano gli italiani?
Al Secondo Corso di Scrittura Creativa con Laboratori Non sarà stato facile arrivarci, ma ne è valsa la pena.  Se a destinazione ti aspetta il silenzio degli alberi e il sorriso del cielo, ne è valsa, per davvero, la pena.  La via non è certo un’autostrada, ma in fondo è bastato seguire le frecce. Corso di Scrittura Creativa. Da quella parte, a sinistra, poi sempre dritto dentro ai boschi. Forse ti sembrerà di aver perso la rotta, ma, credimi, non è così.
Di solito avviene in libreria, con le sedie ben allineate e una certa atmosfera istituzionale che mette soggezione. L’autore sta dietro al tavolo, seminascosto da pile di libri stampati. Quando va bene, dopo un po’ si passa dal lei al tu, e il dibattito culturale ingessato diventa uno scambio autentico e diretto. Se qualcosa va storto, l’effetto soporifero è garantito.
Qual è la passione che v’incendia? Si tratta di qualcosa che credete di conoscere solo voi? Magari è un argomento talmente di nicchia che soffrite per non poterne parlare con nessuno?
Dentro questa domanda si cela il senso –  forse il segreto – della scrittura. Scrivere è arte o lavoro? Dietro quei volumi così spessi c’è la pura ispirazione o un impegno costante? Se per alcuni autori scrivere è facile, naturale come il respiro, per altri è come arare l’asfalto. Significa alzarsi all’alba ogni mattina e mettersi davanti al foglio bianco prima di essere investiti dalle incombenze quotidiane, faticando quando le parole non vengono, facendo tutto quello che bisogna fare per riempire almeno qualche cartella.

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