1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mentre scrivo mi sento spesso vulnerabile, esposto ai sentimenti dei miei stessi personaggi. Sono triste se loro sono tristi e felice se succede loro qualcosa di bello. E non sono sempre io a decidere il loro destino. Talvolta e se riesco a dargli un carattere preciso, mi capita che mi sfuggano di mano e agiscano in modo autonomo. Ma la grande fatica è passare dallo stato d'animo di un personaggio all' altro, ad esempio durante un dialogo, dove finisco inesorabilmente per vivere un pieno conflitto di attenzione. Come mi sento...? Quando scrivo arrivo sempre ad una sottile linea di confine dove i miei sentimenti oscillano tra la realtà e la finzione narrativa.
Un viaggio di ritorno in una città di provincia, nei ricordi di Massimo Rocca. “Bevevamo a Garganella” edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato della brossura cartacea che nel formato elettronico dell’e-book, racconta frammenti di vita dell’ autore narrando la bellezza degli anni passati.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Zabol in Iran (1952), allora mio padre era insegnante di scuola e si trasferì nella sua città nativa Birjand. Sono cresciuto in quella città di grande cultura in un clima desertico e con una natura non generosa ma con la gente affettuosa. Un monte alto, roccioso e violaceo, le case costruite in vari colline, gli alberi di pino, giuggiolo, melograno e le vite e pianta zafrano ornavano oasi disperse in piedi del monte. Leggere i vari libri e andare al cinema erano le mie passioni nelle calde estati. Conoscevo gli artisti e scrittori italiani prima di studiare in Italia. Nel 1985 mi sono laureato in Scienze agrarie all`università di Pisa.
La storia del mondo classico persiano ricostruita attraverso i testi e i commenti degli studiosi di storia antica. “Antologia Classica Persiana” il nuovo libro di Mehdi Jahanara pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (e-book disponibile), è un interessante e piacevole ritratto dei principali protagonisti del regno e dei miti persiani che pagina dopo pagina, narra gli elementi fondanti di un popolo, di una cultura e una tradizione non tanto diversa dalla nostra.
“Il dogma del Big-Bang –L’errore della singolarità” è un saggio che dimostra come alcune teorie scientifiche, rivoluzionarie ed estremamente interessanti al momento delle nascita, corrono il rischio di trasformarsi in un dogma, quando passano alle generazioni successive. Il libro edito dalla BookSprint Edizioni è disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Io o dormo o penso, e il pensare mi piace quasi quanto il dormire. La scrittura ti obbliga ad analizzare tutti gli aspetti di un problema, e a organizzare i pensieri. Lo scrivere è pertanto un complemento del pensiero e la fase finale di questo processo, esteriorizzandolo e rendendolo accessibile ad altri.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel primo capitolo (prefazione “Come vengono certe idee!”), che ho scritto per ultimo, credo traspaia la mia personalità.
Il saggio è un viaggio nel mondo del Pilates che comincia descrivendo le sue origini storiche per giungere alla descrizione delle sue funzioni e benefici sul corpo e sulla mente. L’autrice Claudia Angela Capelletto è un’istruttrice di questa disciplina. Il suo lavoro “Il potere del Pilates”, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile sia nella classica dimensione del libro in brossura, che nel formato elettronico dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Claudia Angela Capelletto sono italo venezuelana, ho avuto un infanzia meravigliosa, spensierata e nel lusso. Con tutto ciò ho sempre sentito la mancanza nella mia anima un di qualcosa di diverso, qualcosa che dimostrasse l'amore che ho verso l'umanità, verso gli esseri viventi vegetali e animali, tutto basato sull'amore, il dono che Dio ci ha dato... Crescendo, il Signore ha fatto si che affrontassi situazioni più o meno difficili, che ho fino ad ora vissuto e superato con la fede. La mia vita è stata molto movimentata vivendo tra l'Italia e il Venezuela, due culture diverse, abitudini e principi alquanto contrastanti...
Una collocazione storica precisa, quella del terremoto di Messina del 1908, per degli eventi surreali e fuori dal comune. Nel romanzo d’esordio di Giuseppe Cultrera se da una parte le vicende sono collocati in uno spazio e un tempo persico, dall’altro assumono tutte le caratteristiche che lo fanno rientrare nel genere del fantasy. “Sotto la quercia del cinghiale ferito” è edito dalla BookSprint Edizioni ed è quindi disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Giuseppe è nato a Caltagirone (CT), cresciuto nello stesso luogo di nascita in una famiglia numerosa che lo ha riempito di cure, affetto e soprattutto d'amore per la vita, per le persone, per l'ambiente, per la natura e per l'amore stesso. Padre di quattro splendidi figli e nonno di quattro splendidi nipoti è stato sempre graziato dalla vita stessa che lo ha esaudito in ogni suo desiderio, compreso quello di riuscire a scrivere un libro. Non ha altro da chiedere alla vita se non possibilità di poter vedere il sorriso e la gioia stampata sul volto di ogni essere vivente.