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17 Set
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Il dogma del Big-Bang

“Il dogma del Big-Bang –L’errore della singolarità” è un saggio che dimostra come alcune teorie scientifiche, rivoluzionarie ed estremamente interessanti al momento delle nascita, corrono il rischio di trasformarsi in un dogma, quando passano alle generazioni successive. Il libro edito dalla BookSprint Edizioni è disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book.

L'autore nell'opera riesamina e confuta il modello dominante nella comunità scientifica sull'origine dell'universo: la teoria del Big Bang e della singolarità spazio-temporale. Secondo il modello del Big Bang, l'Universo ebbe origine con un' "esplosione", che riempì tutto lo spazio, a partire da un punto materiale. Dopo questo momento ogni particella cominciò ad allontanarsi velocemente dalle altre. Tutto ciò è avvenuto in un momento di singolarità gravitazionale, ovvero un punto dello spazio tempo in cui il campo gravitazionale ha tendenza verso un valore infinito.

Valter Dell’Oca partendo quindi da una solida spiegazione scientifica arriva a confutare il dogma della singolarità dimostrando come siano più facilmente spiegabili tre fenomeni importanti: la distribuzione di massa nell'universo e la sua formazione, la forma delle galassie e l’origine del sistema solare.

L’autore vive a Mantello (SO). Dopo la laurea in ingegneria ha svolato per anni ricerca e sviluppo di controlli automatici in importanti società. La curiosità e la voglia di scoprire lo hanno porto a realizzare il suo primo libro, tuttavia ha già in cantiere altri lavori non solo di carattere scientifico ma anche di narrativa.

L’attenta analisi presente ne “Il dogma del Big Bang” ci regala intuizioni profonde, invitando il lettore ad assumere sempre uno sguardo critico nei confronti del dogmatismo scientifico e porsi sempre continue domande. 

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Giovedì, 17 Settembre 2015 | di @BookSprint Edizioni

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1 COMMENTO

  • Link al commento Valter DellOca inviato da Valter DellOca

    Non sono certo il primo a contestare l’ipotesi del Big Bang (grande esplosione) da cui sarebbe nato l’universo da un punto di dimensioni zero e con densità infinita (singolarità).
    Credo però di essere il primo a farlo, con il mio libro “Il dogma del Big Bang – L’errore della singolarità”, confutando il presupposto su cui si basa, vale a dire la singolarità spazio temporale prevista dalla teoria della relatività generale di Einstein, della quale peraltro ricorre quest’anno il centenario.

    Chi lo ha fatto finora è partito da posizioni non meno dogmatiche dei sostenitori della cosiddetta “teoria standard”. ormai acriticamente diffusa. Numerosi sono, o sono stati, i sostenitori della teoria dello “stato stazionario” basata sul cosiddetto Principio cosmologico perfetto. “La terra e l’uomo non occupa una regione spaziale privilegiata ne tantomeno temporale per cui l’universo è sempre esisteito e sempre, su larga scala, uguale”.
    E’ una teoria più filosofica (forse con qualche appiglio di tipo statistico (anche inquietante che spiegherò in seguito)) che scientifica.
    Altri confutano il Big Bang (anche sienziati di rango) semplicemente perché troppo affine al concetto religioso di creazione.

    Venerdì, 16 Ottobre 2015 20:24

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