1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mi è sempre piaciuto scrivere fin da ragazzina. Mi piace mettere su carta le mie emozioni perché' ho la sensazione di renderle più vere ed importanti. Scrivere mi piace e quando ho un'idea in testa sono capace di scrivere per ore senza accorgermi del tempo che passa. Devo riportare tutto quanto su carta per poi rileggerlo quando ho finito ma non prima. Non rileggo mai prima di aver finito di scrivere quello che ho in mente. È un senso di appagamento e soddisfazione che è difficile spiegare con le parole. Io spesso mi dico "Ecco ho fatto...tutto quello che volevo dire l'ho detto. Tutte le mie emozioni sono in queste righe" .
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Livorno, città con un passato e una storia dell'urbanistica molto particolari che pochi conoscono. Sono vissuto per diversi anni anche in altre città d'Italia tra le quali La Spezia, Napoli, Pisa, per periodi più o meno lunghi in altri Paesi (Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti) e per brevi periodi in paesi dell'Africa. Ho viaggiato molto per un forte interesse verso culture e modi di vivere diversi dai nostri e per motivi di lavoro come ricercatore del CNR e consulente di ricerca in campo ambientale. Per un breve periodo, nel 2012, ho anche insegnato in un'università cinese: esperienza molto particolare e interessante. Ho sempre sentito la necessità di mettere per scritto le sensazioni che provavo e le considerazioni che facevo durante le mie esperienze di vita e di lavoro, e in una fase particolare della mia vita ho cominciato a scrivere il primo romanzo.
Mi fa molto piacere ringraziare veramente tutti voi che mi avete seguito, affiancato e apprezzato e data la possibilità di portare a termine questo mio modesto lavoro e cioè la pubblicazione e la presentazione del libro: “ I sogni dell’universo..e poi..! parte seconda “ che ho amato e amo moltissimo per quanto di mio abbia potuto esprimervi. Grazie, mi avete dato tutta e tanta energia umana di cui ogni essere umano dovrebbe sempre godere nella vita.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura è un'operazione importante ed indispensabile per fissare pensieri, emozioni, ricordi che, nell'immediatezza del vissuto di ciascuno di noi, tendono a svanire e quindi risulterebbero irrimediabilmente perduti.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mia madre, nata a Casablanca e tuttora vivente (91 anni, età veneranda e che Dio la conservi ancora!), mi diede alla luce nei primi anni del dopoguerra. In quel periodo i miei genitori, provenienti da un soggiorno in Sicilia durato alcuni anni, si erano stabiliti a Napoli. Pochi anni dopo la mia nascita lasciarono il napoletano e si trasferirono nel Gargano, in Puglia, dove sono cresciuto, ho studiato, mi sono sposato, ho avuto due figli, Rossella e Maurizio, e mi sono separato da mia moglie. Non tutte le “love story” hanno un lieto fine! In Puglia, soprattutto nel territorio garganico, ho affondato le mie radici e amo questa terra in modo particolare. Svolgo un lavoro meraviglioso che ricompensa l'impegno e il tempo che richiede con molte, tantissime soddisfazioni. Sono un Istitutore e svolgo la mia attività in un convitto annesso all'Istituto Alberghiero di Vieste (Gargano). Forse non tutti sanno chi è e cosa fa un Istitutore.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una persona semplice che ama la vita, non mi piace la violenza. non amo la solitudine, mi piace stare tra la gente lavoro come commessa a part-time. Quando guido accendo sempre la radio anche se poi mi concentro sempre sulla guida. Mi piace l'abbigliamento, andare a cena, a teatro, anche se non ho molto tempo mi piace leggere. Sono positiva, anche nel negativo cerco sempre un punto positivo. Arrivai in Italia da Tripoli ( Libia ) dove nacqui da genitori italiani, ed è li che sono cresciuta e ho trascorso la mia felice infanzia insieme ai miei fratelli e genitori. Ho vissuto anche a Milano, attualmente vivo nell'interland di Monza e Brianza.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura posso definirla come la mia migliore amica: mi fa sentire amata, apprezzata, capita. La scrittura è la mia via di fuga in un giorno da dimenticare; E' la mia forza quando mi sento calpestata dalla realtà che mi circonda; E' la mia voce quando vorrei esprimere le mie emozioni. Non sono brava a parlare di me con qualcuno, non sono capace di esprimere ciò che sento attraverso la mia voce, mi rimane più facile guardare un foglio e scrivere una lettera, oppure guardare il computer e scrivere storie che si avvicinano alla mia. La scrittura è il mio scudo: mi protegge dalle paure, con lei so di poter affrontare qualsiasi cosa!
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è buttare l’anima su un pezzo di carta, affinché in qualche modo il momento creativo possa, almeno in parte, essere fissato per sempre. È innanzitutto un pezzo di me stesso che parla a me stesso, per poi tentare di diventare emozione anche per chi mi legge. Scrivere vuol dire lasciare qualcosa agli altri, forse qualcosa di piccolo, di modesto, ma comunque qualcosa di mio.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è il bisogno di svuotare la mente da nozioni e dati accumulati nel tempo. L' emozione è quando, riversando le parole che brulicano nella mia mente nel computer, vedo nascere una bella storia che per essere tale, deve innanzitutto farmi divertire, crearmi esaltazione mentre la rileggo e darmi felicità.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Penso che chiunque scriva abbia le proprie motivazioni. Nel mio caso scrivere significa, nel modo più semplice, raccontare storie. Belle o brutte, interessanti o meno, non importa; trovo piacevole scrivere, ordinare i pensieri, inventare racconti, creare personaggi. E alla fine, la soddisfazione più grande è quella di riuscire a farlo. Infine cerco di capire, in coloro che mi leggono, soprattutto gli amici, se sono riuscito nell'intento, ovvero quello di regalare qualche ora piacevole attraverso la lettura di una storia interessante. Spero di riuscirci anche con chi vorrà leggere i miei libri.