1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Come tutti gli scrittori dilettanti, i miei racconti parlano più o meno velatamente di me stesso, la persona che conosco meglio di tutti. Scrivo di esperienze che ho vissuto in gioventù, o da uomo maturo. Essendo ora come ora entrato nella categoria "anziani", raccontare di me significa soprattutto ricordare, è il piacere di rivivere certe esperienze, di portare alla luce certi aneddoti che hanno arricchito la vita di ognuno di noi. La mia particolarità, sia come scrittore in erba che come uomo vissuto, è quella di avvolgere tali ricordi con un'aurea che si distacca dalla cruda realtà, ammorbidendola ma non deformandola. Se un ricordo è troppo doloroso, lo immergo nelle acque della Malinconia che lo sa rendere meno crudo, se al contrario è troppo positivo lo avvolgo nelle nebbie del Dubbio e della Ironia. È meglio precisare, a questo punto prima di proseguire l'intervista, che non sono mai stato internato in un manicomio.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una evasione dalla realtà, pur tuttavia romanzando fatti che accadono quotidianamente nella mia vita oppure che ho vissuto nel passato. È un modo di raccontarmi e raccontare ciò che prova la mia anima penetrando e perforando chi mi sta di fronte perché sono consapevole del fatto che chi ha il coraggio di mettersi a nudo riesce a spogliare anche chi gli sta difronte dalla maschera che indossa in quanto attraverso la lettura ciascuno può immedesimarsi senza vergogna alcuna e senza paura di essere giudicato. L'emozione che provo nello scrivere è un grande senso di libertà, come se le pareti non esistessero. Mi sento cittadina del mondo, senza confine alcuno.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È mettere nero su bianco la vera identità, quella che tutti noi indistintamente teniamo chiusa in un cassetto e che trova lo spazio sulle righe di un libro. Per me che sono un uomo di poche parole è essenziale scrivere per esprimere le mie idee e la percezione del mondo che mi circonda. Le emozioni che provo? Sono come quelle di un bambino che vede e compie i primi passi alla scoperta del mondo. Per me la poesia è tutto quel che vedo... un campo di grano, una verde collina, il mare increspato, il cielo... la luna!
Il desiderio di sentirsi apprezzati, l’insoddisfazione sentimentale, la voglia di cambiare. Questi i sentimenti che prova Helen, la protagonista di “Il mio amico McGregor”, il romanzo nato dalla penna di Lucia Bosco e pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (e-book disponibile).
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È un modo per esprimere emozioni, per riuscire ad aprirmi un po’ di più. L'emozione più grande è stata la sorpresa, non avrei mai immaginato di riuscire a riempire le pagine di un libro, anche se corto, con la mia fantasia.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Forse solo una parte del mio carattere.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Pisa città che amo molto e nella quale ho sempre vissuto. Sono sposato, ho due figlie e da poco sono diventato nonno. Fino all'anno scorso ho lavorato come medico di famiglia con passione, ora sono in pensione. Non ho mai deciso di diventare uno scrittore e non mi ritengo tale. Probabilmente non mi piacerebbe nemmeno essere uno scrittore "vero", però mi piace molto scrivere e "giocare" con le parole.
La pulizia del DNA ha debellato molte malattie e allungato la vita in un mondo in cui tutti concorrono al benessere comune e non ci sono rivalità. Questo è lo scenario che ci presenta Paolo Paolicchi nel suo nuovo libro “Quattro secondi” pubblicato dalla BookSprint Edizioni e disponibile quindi sia nel formato cartaceo che nel formato elettronico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere rappresenta un'occasione per poter esternare tutto ciò che, a causa della mia timidezza, non riesco spesso ad esprimere a voce. Allo stesso tempo scrivere è un mezzo attraverso il quale riesco, almeno per un po', a sentirmi davvero libero, non vincolato a scadenze o altri "paletti".
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Trattandosi di un saggio storico, nulla.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Dal momento che ho avuto l'ispirazione di scrivere questi ricordi è stata una rivelazione per me; alla mia età e per la prima volta portare avanti questo progetto fino alla realizzazione, e per tutta la durata della scrittura è stata emozione, emozione, emozione!
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro della mia vita reale ne contiene veramente tanta che mi tocca personalmente o da vicino.
Il secondo conflitto mondiale, la fame, la sofferenza, poi l’emigrazione verso una terra sconosciuta per ricominciare una nuova vita. Venerina Treppo nel suo romanzo “Ricordi di bambina” si racconta senza alcun filtro. Il libro pubblicato dalla BookSprint Edizioni è disponibile nel duplice formato cartaceo/e-book.