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10 Ago
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Intervista all'autore - Massimo Rosai

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Anche se adesso abito in provincia di Torino, provengo da Roma. Credo che non si possa decidere di diventare scrittore. È una passione innata. I primi graffiti dei nostri antenati, che rappresentavano scene di caccia, erano già esse stesse delle storie che venivano raccontate.




2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Qualsiasi momento è buono per scrivere, l'ispirazione non ha un orario.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Sono molti, nominarne uno sarebbe limitativo e fuorviante. Non seguo un unico modello, posso spaziare da una lettura impegnata ad una di evasione, affrontando i più svariati generi. C'è sempre qualcosa di interessante, specialmente dove meno te lo aspetti.



4. Perché è nata la sua opera?

È un'aspirazione umana e fa parte dell'individuo, cercare di proiettare nel mondo, le proprie passioni. Siano esse un semplice gesto d'amore o delle opere più complesse.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

È difficile rimanere estranei a quanto ci circonda. Tutto influisce su ciò che siamo e facciamo. L'ideale è filtrare con le esperienze acquisite nel tempo, in modo da ottenere un risultato equilibrato.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe le cose. Il sogno aiuta a vivere meglio la realtà e trae origine da essa.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

La mia presenza nell'opera è costante. Se così non fosse, mi sarei limitato a fare una cronaca fredda e distaccata.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Per quanto riguarda l'opera, tutte quelle persone che possono suggerire un personaggio. Per l'apporto morale, la questione è un po’ più complicata. Devo trovare dentro di me, lo stimolo a costruire una struttura, che abbia una forma il più fedele possibile a ciò che ho immaginato nella mia mente.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Inevitabilmente alle persone più vicine: affetti, amici.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Sicuramente l'e-book acquisterà una posizione sempre più rilevante, anche se l'atmosfera romantica creata da un libro tradizionale, non si estinguerà tanto facilmente.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Un'idea pratica e certamente utile, benché certi toni o pause auditive, possono rappresentare un limite alla fase creativa della mente, che solo la lettura può dare.

 

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Lunedì, 10 Agosto 2015 | di @BookSprint Edizioni

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