1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Cassano Ionio, provincia di Cosenza, dove ho trascorso i miei primi vent'anni. Come tutti i bambini della mia epoca, avevo un sogno nel cassetto, quello di fare il calciatore. Sogno svanito... ed una volta svegliato mi sono ritrovato a combattere con i problemi di tutti i giorni. Ho frequentato tutte le scuole al mio Paese, e una volta avuta la maturità ho deciso di fare l'Università lavorando contemporaneamente, e mi sono trasferito a Milano dove già lavorava mio fratelle Peppe.
Quando muoiono quattro ragazzi tutto assume un colore più grigio, più lugubre, come il cielo che sovrasta Boston la città in cui è ambientato “Il ragno d’oro” l’avvincente romanzo nato dalla penna di Roberto Forlani e pubblicato dalla casa editrice Book Sprint Edizioni. Il volume con le sue 122 pagine è fruibile sia nella classica veste della brossura cartacea, che nella moderna versione dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è l'appropriarsi di un tempo e di uno spazio in cui esprimere le mie fantasie. Scrivendo è come se mi isolassi con i miei pensieri lontano dalla vita di tutti i giorni e dai problemi quotidiani. Le emozioni sono forti: il senso di poter creare una realtà sospesa fra il reale ed il virtuale, però rimanendo nel contesto di una storia avvincente; la possibilità di comunicare ad altre persone un po’ di me stesso. Mi piace pensare che il mio libro parli di situazioni diverse fra loro, dalla famiglia, al quotidiano, al serial Killer e dal rapporto positivo/negativo genitori e figli.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è rilassante, mi stimolala mentalmente e per assurdità è come se mi isolassi dentro quel testo. Ci metto amore passione e pazienza nel rapportare tutti i minimi particolari della scena.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Della mia vita reale è presente nel libro molto, a partire dalla data di nascita al luogo dove sono nata (Erice) e poi Alcamo, Sirignano che mi ricordano le origini dei mie nonni e di mio padre. Dopo e pura fantasia che spero molto che venga apprezzato dai lettori.
La ricerca del giusto regalo di compleanno per la nonna, si trasforma per Chiara, la protagonista del libro di Marina Maria Vittoria Bonato, in un’avventura che la porterà in un mondo magico e incantato. “Chiara ed i folletti” è una favola che racconta una storia semplice, d’avventura e di amicizia, di magia e mistero da leggere ai più piccoli ma anche per i grandi che desiderano tornare bambini. Il libro, fruibile sia nella versione cartacea, che in quella e-book è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un momento di evasione dalla realtà quotidiana ed è divertente vedere i personaggi prendere lentamente vita. Quando scrivo tutto il mondo attorno a me sparisce e mi sembra di entrare nella vicenda che racconto e non amo smettere per rientrare nella vita di tutti i giorni.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
“Chiara ed i folletti” è ambientato dove ho vissuto tutte le estati della mia infanzia e della mia giovinezza. Lì sono andata alla scoperta della natura ed è alla scoperta della natura che va anche Chiara. Non ho mai incontrato folletti e gnomi, ma all'inizio mi sembrava un mondo meraviglioso ed incantato dove sul più bello facevi conoscenza con scoiattoli, ghiri, volpi che saltavano fuori all'improvviso facendoti spaventare a volte.
“Flussi di pensiero messi su carta, nati dall’esigenza di comunicare me stesso”; così Nicolò Negro, al suo esordio letterario, definisce la sua silloge poetica “D'Annunzio non gettava mozziconi per terra”. La raccolta pubblicata dalla giovane casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni, è fruibile sia nella classica veste della brossura cartacea, che nella moderna veste del libro elettronico.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato, 19 anni fa, a Lecce, piccola città della Puglia, capitale del territorio del Salento. Ho trascorso, fino ad ora, tutta la mia vita, con il risultato di essermene innamorato. Amo la mia città, la mia terra, le mie tradizioni e la mia gente. Dai monumenti barocchi, al mare cristallino, le opportunità che questa terra ha da offrire sono innumerevoli. E, quasi sicuramente, vivere in quest'angolo di mondo meraviglioso ha in qualche modo influenzato e motivato la mia scelta di intraprendere la difficile strada della scrittura e della pubblicazione di un libro. Voi stessi potrete scoprire questo mio sconfinato amore per questa incantevole terra all'interno del libro stesso, dove la cito più volte.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi scarica da tensioni e ansie, e dopo averlo fatto arrivo a uno stato di rilassamento totale.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Per assurdo più di quanto pensassi. Infatti questo libro ho terminato di scriverlo nel 2007 e l'ho lasciato nel "cassetto", poi dopo che mi è arrivata la copia in omaggio inviata da voi, rileggendolo mi sono ritrovato proprio nel personaggio che si chiama Stefano.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho sempre amato molto scrivere e depositare sul foglio bianco i miei pensieri che, a seconda delle circostanze e delle emozioni, si formavano e mi invitavano a metterli fuori anche se non sempre ci riuscivano e li aspettava il silenzio. Scrivo volentieri solo quando mi emoziono, quando credo a quello che dico e vivo e scendo nella vita del protagonista della storia.