4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Come dicevo prima è stata una lotta contro me stessa, ma non sulla scelta tra varie alternative, ma bensì sulla effettiva volontà di voler veramente pubblicare i miei pensieri.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Molti sono gli autori che hanno accompagnato la mia crescita, sia personale che come scrittrice. Potrei fare molti nomi, Baudelaire, Bukowski, Garcia Lorca, Guy de Maupassant, ma sinceramente anche per questioni di epoche passerei un bel po'di tempo con la scrittrice Isabella Santacroce.
6. E-book o cartaceo?
Sicuramente cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Credo da quando sono nata.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non essendo un romanzo ma una raccolta di poesie, tanti sono i momenti che ne hanno caratterizzato la stesura. Molti eventi, molto forti, che credo possano essere intuiti dalla semplice lettura delle poesie.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sinceramente ancora non ho idea, perché non ho ancora realizzato nella mia mente che effettivamente sto pubblicandolo la mia prima opera. Una serie di sensazioni in questo momento mi pervadono, dalla paura, alla voglia di gridarlo al mondo.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio compagno.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che i libri vanno interiorizzati ascoltando la sola voce del proprio io e non la voce di un narratore.