La scrittura per parlare della quotidianità, della cose semplici della vita. Così Paola Di Pea torna a raccontare le sue emozioni e lo fa ancora una volta scegliendo il canale della poesia. “L’amore è vita” è il suo nuovo libro pubblicato sempre dalla casa editrice BookSprint Edizioni (disponibile nel formato cartaceo e in e-book).
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Nepi provincia di Viterbo e ho vissuto lì fino all'età di 35anni poi mi sono trasferita in Umbria.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Io consiglio sempre il libro cuore.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Non sono per l'e-book amo il cartaceo, mi va bene per questa epoca tecnologica.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me è stato un colpo di fulmine ma col tempo è una passione che è cresciuta sempre di più.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per restare in tema con il nostro libro direi che è come andare in bicicletta su di una lunga salita: una grande fatica e un'enorme soddisfazione. Riuscire a scrivere un racconto, descrivere un'esperienza, comunicare ad altri le tue idee, le tue sensazioni, le tue emozioni, tutto questo è per me difficile da descrivere e, comunque, impagabile.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
"A ruota dei Mille" non è un romanzo ma un racconto di viaggio e quindi è tutta e solo vita reale, esperienza vissuta. In particolare dentro ci sono i risultati di alcune delle nostre più grandi passioni: il viaggio, la bicicletta, la storia, le relazioni con altre persone e le letture.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere, per me, è liberare il mio animo da angosce e da paure. Scrivere è l'espressione del mio fortissimo desiderio di far rivivere il mio passato, di dare corpo e concretezza fisica alle sensazioni di un tempo, ai profumi e ai colori di allora, ai pensieri, ai sogni, ai desideri; di far rinascere nel mio cuore le tantissime persone che amai e che ora non ho più accanto a me.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto, assolutamente tutto; è una sorta di diario il mio: iniziato a Genova nel lontano 1959 e ultimato a Allein-Bruson, fra i monti della Valle d'Aosta, nel 2013. Racconto le tante emozioni provate in cinquantaquattro anni della mia vita.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Emanuel Di Bella nasce a Palermo il 17 Novembre 1986, ultimo di quattro figli. Cresce in un ambiente sereno e si innamora subito della lettura. Si appassiona subito alla scrittura, scrivendo brevi poesie, ma mai pubblicate. Arrivato alla maggiore età, si diploma come tecnico della gestione aziendale nel 2005, ed è proprio durante gli studi che comincia a scrivere il suo primo romanzo, "La Guardiana delle Tombe", che terminerà di scrivere qualche anno dopo. Subito dopo il diploma prova a partecipare a vari concorsi letterari, ma per il suo poco tempo, non riesce mai a completare le opere. Negli anni successivi, lavora come web master/designer per una grande azienda palermitana, che lascerà dopo due anni per servire la sua città, svolgendo il servizio civile. Nel 2010 lascia il servizio civile, per intraprendere il duro lavoro degli operatori telefonici, infatti lavorerà per due colossi delle telecomunicazioni. Proprio in questi anni, definisce la sua prima opera e incontra la sua prima casa editrice, la BookSprint edizioni, dove subito lo accettano e nel giro di due anni viene messo in vendita la sua prima opera e anche la Guardiana delle tombe 2. Alla fine del 2013 parteciperà a un concorso letterario web, sponsorizzato dalla sua stessa casa editrice, ma riceverà una dura sconfitta, classificandosi 76°, ma il suo spirito da scrittore, non lo perde e nel 2014, si ripropone, vincendo il primo premio, ottenendo 506 voti, partecipando così, a Casa Sanremo Writers, direttamente al Palafiori di Sanremo. In quel periodo viene intervistato per la vincita, ricevendo anche una targa e negli stessi giorni, fa delle apparizioni su tv locali e radiofoniche.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Salve a tutti, ho 39 anni sono nativa di Lodi ma ho sempre abitato in una piccola frazione di Crema (CR) che ci tengo a nominare: San Bernardino. In questo quartiere ho vissuto per 26 anni tra scuole, sport, amicizie, litigi, l' oratorio, cotte adolescenziali, finché mi sono sposata e mi sono trasferita in un comune limitrofo, mantenendo però sempre un legame col mio paese delle meraviglie, microcosmo eclettico dove ci si conosce tutti, da dove si vedono le prealpi bergamasche ed in meno do 1 ora di macchina visiti Milano, Bergamo, Cremona, dove si mangiano i tortelli dolci cremaschi e la spongarda. Io scrittrice? No, è capitato. Già alle elementari la mia maestra mi elogiava per la bella grafia, la scioltezza del linguaggio e la struttura arzigogolata dei miei temi. Così ho continuato a riempire, negli anni della scuola, fogli con inchiostro nero. Un nome antecedeva un verbo, un aggettivo abbracciava un sostantivo e le espansioni rendevano il tutto ricco ed appetibile. Infine la scelta di provare a far conoscere agli altri le emozioni che trasudano dalle pagine che si riempiono di inchiostro, dai personaggi che si animano e dalle trame che sembrano palpabili.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Reggio Calabria e non ho mai lasciato la mia città nonostante i tanti problemi che l'affliggono. Adoro il paesaggio che mi circonda. La sua unicità è fonte di ispirazione.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un adolescente consiglierei di leggere. L'importante è che sia un libro che abbia un contenuto stimolante per la mente.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
È vero che il libro cartaceo sta perdendo terreno nei confronti dell'e-book, ma il primo continua ad essere il mio preferito perché trasmette un senso di vissuto e delle emozioni che non si ritrovano nel secondo.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo è come salire su un tappeto volante e arrivare dovunque desidero. Sento un gran senso di leggerezza, un fluire di energie e creatività. Intuizioni e ricordi, collegamenti con oggetti, persone, luoghi, sogni, esperienze che si accordano come in un ricamo prezioso e viene fuori un'opera che mi dà gioia, che non vedo l'ora di condividere con l'esterno.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Più che della mia vita reale è presente un collage di esperienze, di conoscenze che grazie alla moltitudine di esseri umani con cui sono entrata in contatto, hanno arricchito la mia vita di esperienze in molti campi. Quest'opera per me è come uno scrigno di gioielli che si apre per chi se ne vuole servire. Un dono che offro alle persone per comprendere che non sono sole nel combattere le difficoltà esistenziali.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Napoli, dove ho vissuto fino a 30 anni, poi sono venuto al nord (Roma) in cerca di fortuna. Giocavo a calcio e mi pagavano, quando hanno smesso ho smesso anche io. Avevo una laurea e l'ho usata per fare il Notaio. Fino ad ora avevo scritto solo di diritto.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Praticamente mai, per scrivere due o tre pagine, mi sono occorsi a volte settimane a volte mesi.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, ma ho sempre vissuto a Suvereto, uno splendido borgo medioevale sito in Val di Cornia. Si tratta di un piccolo paese, 3.000 anime, che consiglio a tutti di visitare...e di bervi un buon bicchiere di vino, essendo sede di importanti aziende vinicole.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il libro che consiglio di leggere più volte nella vita, da bambini, da adolescenti e da adulti, è "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupery. Io lo rileggo ogni 2 o 3 anni e ogni volta mi colpisce qualcosa di diverso che annoto sulla seconda di copertina, così posso rifletterci e vedere come io stessa sono cambiata dall'ultima volta. Credo che il nostro modo di essere, ma anche il momento che stiamo attraversando, si rifletta inevitabilmente sull'interpretazione che diamo di quello che stiamo leggendo.