1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato il 26 luglio del 1999 a Camposampiero (PD) e sono poi cresciuto nella città di Padova. Fin da piccolo, ho frequentato la parrocchia di San Michele Arcangelo, sotto la guida del parroco Don Giuseppe e del suo aiutante Don Francesco. Dall'età di 12 anni, ho iniziato a fare il chierichetto e sono poi diventato sacrestano. Ho voluto seguire Dio e la Chiesa perché mi sono sempre sentito attratto dall' Onnipotente e dalla Sua Casa. Quando ho fatto la Cresima, il giorno 27 aprile del 2013, il mio cuore ha esultato di gioia per la felicità di poter continuare nel cammino di avvicinamento a Dio, secondo la Sua volontà. Ho sempre pensato che fosse Dio a decidere del mio destino e quindi mi sono affidato, mi affido e sempre mi affiderò a Lui. Mi piace molto leggere la Bibbia come pure mi piacciono le persone che tentano di fare la volontà del Signore, come i profeti. Quando sono andato in pellegrinaggio a Lourdes, con la mia parrocchia, nel giugno del 2015; mi sono sentito onorato di glorificare la Madonna e spero di poterci andare molte altre volte ancora. Là è stato tutto fantastico, il momento, i paesaggi, il santuario, la grotta di Lourdes, la storia di Bernadette ed ho pregato affinché la Santa Vergine possa sempre seguirmi ed aiutarmi.
Una raccolta poetica di inni all’amore, di immagini suggestive che fluiscono nelle pagine attraverso parole dolci e soavi cantate in uno dei più bei dialetti italiani, il napoletano. “Vieneme ’nsuonno – Vienimi in sogno” è il libro di Vincenzo Vingiani edito per i tipi di BookSprint Edizioni, la giovane casa editrice di Vito Pacelli, e fruibile nella consueta duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
Una raccolta di pensieri, ragionamenti, dialoghi e considerazioni varie su argomenti concernenti l’atteggiamento verso la vita, il mondo, l’Universo, le religioni, le credenze e la pratica dello Yoga. S.H. J. Massimiliano Cadenazzi è l’autore del libro “Pensieri folli di un maestro di yoga”, pubblicato dalla giovane casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Milano, sono cresciuto a Milano dal lunedì al venerdì poi i week end ero sempre al lago di Como o in Montagna Val Seriana a Bergamo. Non sono milanese doc ma sono un miscuglio di razze, emiliane, lombarde e montenegrine, si mormora anche siciliane. Poi in età mi è sempre piaciuto viaggiare a piedi, odio l'aquila d'acciaio ah ah ah…
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il mio ovviamente! A parte gli scherzi uno libro easy dove ci sia poco da leggere e tanto da pensare, specialmente con la propria testa e non quella costruita da idioti programmi televisivi e da un sistema arcaico e obsoleto.
Il binomio Viaggio - Poesia fa da padrone nel nuovo libro di Renzo Maggiore “Diario di un poeta zen a passeggio per Roma”. Il volume, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book, è un diario intimo e al contempo una “guida turistica” che accompagna i lettori alla scoperta della meravigliosa capitale.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È una vocazione. Ho sempre scritto fra temi, lettere (quando ancora si scriveva a mano), articoli giornalistici e poi poesie, pensieri, canzoni... Ogni emozione è buona perché nel momento in cui ci emozioniamo siamo per forza di cose autentici. Nel mio caso, trasformare in parole le emozioni e le intuizioni è un processo naturale. Negli ultimi anni, quasi sempre gli scritti poetici partono dall'estasi, dalla gioia per la bellezza, l'armonia, l'affetto, l'unità... I pensieri invece riguardano maggiormente il rapporto con la società, i valori e l'evoluzione dell'uomo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tantissimo perché è stato camminando nella realtà della Natura e della città di Roma che è nata spontaneamente questa raccolta di racconti poetici. È un insieme di visioni, sensazioni, considerazioni, studi storici condensati in una sorta di diario che abbraccia un arco temporale di circa un anno.
Un romanzo che è un percorso in divenire, in trasformazione che racchiude, proprio nella Parola, molteplici significati, che si serve del Simbolo per trarre la sua essenza. Questo è “Colori a mezzogiorno” l’opera del medico avellinese Andrea Santaniello, pubblicata dalla casa editrice BookSprint Edizioni e dunque disponibile nella duplice veste della brossura caracea e del libro elettronico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è per me un piacere naturale che mi consente di esprimermi e di parlare agli altri. Nello stesso tempo, però, concepisco la scrittura come un atto creativo fondato sulla logica e proteso a sviluppare nuovi orizzonti conoscitivi. Ad esempio, dalla composizione di brani di storia, materia in cui mi cimento spesso, ho imparato molte cose. Faccio un esempio: traduco dal latino dieci manoscritti del '600. Da ogni testo, reso in italiano, apprendo qualcosa di importante. Assemblo i dieci punti cardini in un discorso unitario. Ma la nuova visione d'insieme mi ispira ulteriori concetti. In sostanza la scoperta e l'associazione, di idee sempre più raffinate e aggiornate, porta la mente a lavorare come un computer e a schiudersi di continuo alle innovazioni culturali. Scrivere è un bel gioco.
Torna in libreria Alessandro Carlomagno con un nuovo romanzo che parla dei giovani e del loro mondo. Il libro è pubblicato dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni ed è fruibile nella consueta duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book. Le 188 pagine hanno una struttura simile a quella di un puzzle: i racconti che lo compongono trovano una cornice nel lavoro della protagonista, che unifica il tutto.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono il papà di Antonio e Samuel ed ho trentasette anni! Vivo a Castelluccio Inferiore (PZ) e faccio parte del club dei coniugati da undici anni, assieme a mia moglie Annafranca. La mia attività lavorativa primaria è quella di conducente d'autobus, tuttavia dedico alla scrittura frammenti della mia giornata, frastagliati ma intensi. Sono diventato scrittore, il giorno che ho cominciato a scrivere per gioco...
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non vi è un momento preciso del mio quotidiano ove ritaglio uno spazio alla mia scrittura. A volte, anzi spesso, prendo appunti qua e là. Scrivo con il pensiero costantemente. Il pragmatismo della stesura avviene all'opposto del disegno che cerco di imporre alla mia mente; spesso anche nella confusione domestica, quando i miei piccoli bimbi giocano con acuti decibel di schiamazzi, cucio i miei pensieri e dono loro la forma scritta.