Attraverso la storia di un Carabiniere giunto in Sardegna, Luigi Lilliu, rievoca nel suo libro l’atmosfera dell’isola nei primi anni Novecento. “Francesco Mani” è il protagonista che dà il titolo all’opera pubblicata dalla giovane casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni. Il libro, disponibile come di consueto nella classica veste della brossura cartacea e nel formato elettronico dell’e-book, racconta la contrapposizione tra militi e banditi.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato ha Serrenti, cresciuto a Samassi e mi sono trasferito all'età di sei anni dai nonni materni con mia madre e i miei quattro fratelli.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I libri di istruzione civica Salgari e Grazia Deledda.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
È un peccato mortale.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ponderato, ma col mio lavoro non era possibile, è stato dopo un incidente che avendo tanto tempo a disposizione, sono tornati i ricordi. È stato facile passare alla scrittura con la speranza di essere letto da altri con i miei stessi problemi per far capire che la vita non si ferma, rallenta ma continua, Spero tanto che i rassegnati mi leggano e sia per loro speranza.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nella mia fanciullezza ho avuto due amici "del cuore" che condividevano i giochi, le passeggiate in barca sul mare di Napoli e il nostro sport preferito: riuscire ad intrufolarci laddove fosse più vietato in città. Ero appassionato di scienza e spazio e forse per questo sono diventato ingegnere aeronautico e collaudatore di volo, ridimensionando i miei sogni. Ho iniziato a scrivere molto più tardi negli anni romanzi di fantascienza "con i piedi per terra" come amo definirli, poi man mano i miei personaggi mi hanno preso per mano accompagnandomi verso romanzi "più normali", anche fiabe, collana di racconti e poesie. L'ultimo romanzo appena edito è di carattere a metà strada tra lo storico e il racconto e ho appena terminato di scrivere un libro scientifico "Evoluzione dell'universo" per dar sfogo al mio vecchio amore.
Un romanzo per tutti gli amanti della storia governativa e nazionale. Un po’ spy story, un po’ libro inchiesta. Il nuovo libro di Fulvio Gagliardi “L’Italia di Gheddafi” è una rivisitazione della storia italiana dello scorso secolo, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni. Il volume con le sue 158 pagine è godibile sia nella classica veste della brossura cartacea, che nel moderno formato elettronico dell’ e-book.
Un manuale di seduzione che con chiarezza e semplicità accompagna i lettori nel difficile universo delle relazioni tra uomo e donna. “Il mio uomo meraviglioso – Seduzione e..” è il libro scritto da Arizona Pfenning, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nella doppia veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in provincia di Treviso 49 anni fa. Mi sono sposata giovanissima e ho due figli grandi: uno di 22 e l'altro di 27 anni. Ad un certo punto il mio matrimonio è naufragato e mi sono ritrovata, come tante persone al giorno d'oggi, a gestire da sola la mia vita e quella dei miei figli. I momenti difficili non sono certo mancati ma ho sempre cercato di andare avanti con forza e dignità, senza trascurare i valori che considero irrinunciabili nella vita: dignità, rispetto e buona educazione. Valori che ho cercato di trasmettere anche ai miei figli. Mi è sempre piaciuto scrivere e quando i figli sono cresciuti e mi sono ritrovata ad essere più "tranquilla" e con più tempo a disposizione, ho ripreso la passione per la scrittura, che da anni non coltivavo.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è molto importante, mi dissocio dalla realtà prendendo un foglio ed una penna ed inizio a scrivere qualsiasi cosa mi passi per la testa, mi sento più leggera e libera, provo serenità.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
C'è molto di me in questo libro, racconto la mia vita e i vari episodi accaduti nell'arco degli anni.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Sentivo la necessità di raccontarmi, di riuscire a liberarmi da un peso che per molto tempo ho soffocato dentro di me, assume un significato molto importante.
La violenza sulle donne consumata tra le mura domestiche è purtroppo un fenomeno ancora troppo diffuso. Il libro di Adriana Bianco, “L’età dell’innocenza” racconta una storia dolorosa e al contempo delicata in cui una bambina e sua madre sono costrette e a subire percosse e umiliazioni. Il volume, edito dalla BookSprint Edizioni è disponibile come di consueto nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando è possibile entrare in contatto con noi stessi, spesso riusciamo ad esporre la nostra parte profonda, qualunque essa sia e di qualsiasi natura possa essere. In questi momenti nascono le emozioni.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Esistono momenti nella vita che ci rimangono impressi nella memoria, quindi anche se non sono racconti personali esprimiamo sicuramente parti di noi.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho scritto molto della notte perché l'insonnia a volte è tremenda, quindi: “evviva scrivere!”
“Mia madre è italiana, mio padre è ebreo ed io sono in terapia.”
Nel nostro caso è l’esatto opposto: mio padre è italiano, mia madre è ebrea e noi siamo perfettamente sani … ma lui è al manicomio!
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ricorro ad una delle metafore che contraddistinguono lo scribacchino che non svolga professione letteraria e che pertanto trovi conforto nella materia meglio conosciuta: la scrittura rappresenta il risultato di un lento processo metabolico che l’anima opera sul nutrimento voracemente ingerito con le letture piú svariate. Qualcuno vi comprende finanche l'etichetta delle bottiglie di vino! Quanto all'emozione: direi la soddisfazione di mantenere un perfetto equilibrio omeostatico; tanto per proseguire con la metafora: conservare costante una virtù interiore, disturbata da fattori ambientali esteriori inclini al vizio, portandola alle estreme conseguenze che la fanno divenire essa stessa vizio. Insomma, per dirla con Edith Wharton (citazione: altro tratto distintivo dello scriba): l'esaltazione del vizio della virtú (ossimoro: ciò che alla fin fine mi contraddistingue meglio; oltre alla preferenza per il contenuto della bottiglia!)