1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un impulso, è un istinto. È la voglia di iniziare un dialogo nel quale esprimo i miei pensieri. È un modo per comunicare attraverso le parole, le emozioni che provo e che vorrei trasmettere a chi mi legge, intrecciando la sua fantasia con la mia. Quando per esempio descrivo un paesaggio, vorrei che il lettore lo immaginasse non come le mie parole lo descrivono, ma come lui lo immagina, come la sua fantasia lo vede, sollecitato sì dalle emozioni che mi hanno spinto ad usare quelle precise parole, ma che possano suscitare in lui sensazioni ed emozioni diverse dalle mie. Sono convinto che le emozioni che prova chi scrive, dipinge, scolpisce, progetta un grattacielo, o comunque crea qualcosa, siano così profonde da non poter essere descritte, perché sono un vorticoso amalgama del cervello con l'anima.
L’amore che non conosce barriere e che sfida ogni sorta di pregiudizio. Questo è l’indiscusso protagonista del romanzo nato dalla penna di Roberta Caradonna, “L’Amore non ha pregiudizio”. Il libro pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book, affronta un tema fortemente attuale, quello dell’amore omosessuale.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Io sono nata a Colle di Val d'Elsa ,che si trova in provincia di Siena e ho sempre vissuto qui.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Posso sembrare molto presuntuosa ma gli consiglierei il mio.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Sinceramente io preferisco il cartaceo perché mi piace sfogliare le pagine e sentirle tra le dita, anche se riconosco tutti i vantaggi dell'e-book.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Io ho iniziato a scrivere dopo le scuole medie; pensare che odiavo sia studiare che leggere. Poi sono andata a lavorare in fabbrica e quando tornavo a casa dopo una giornata di lavoro mi mettevo a scrivere, e tutti i problemi sparivano e io mi sentivo libera e attraverso le parole. Entravo in un mondo pieno di sensazioni bellissime e uniche.
Il racconto di una vita difficile, vissuta sempre con dignità. Nina, nella sua autobiografia “La mia vita contorta”, racconta la sua dolorosa esperienza di vita, sempre vittima del giudizio altrui. Il suo libro è pubblicato nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book, dalla giovane casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ciao mi chiamo Rocchina, ma da quando mi sono trasferita a Milano mi chiamano tutti Nina. Ho 44 anni sono una persona normalissima, molto sensibile e quando vedo persone che soffrono o hanno problemi di salute o problemi di qualsiasi genere ,io piango subito. Vorrei aiutare tutti, ma purtroppo oggi di persone sensibili non se ne vedono molte. Sono tutte attaccate al materialismo alla bella vita al lusso, a me questo tipo di vita non piace .Se avessi la possibilità andrei in Africa a fare volontariato, andrei negli ospedali ad aiutare il prossimo, questo è un altro sogno che ho nel cassetto, purtroppo per una serie di problemi oggi non posso. Sono nata a Colliano provincia di Salerno, un paesino piccolo in cui ho vissuto per 31 anni, poi ho deciso di trasferirmi a Milano, dove risiedo da 14 anni. Dopo tante storie vissute nella mia vita non belle, all’ età di 29 anni ho deciso di iniziare a scrivere la mia storia e il mio sogno si sta avverando, non so esternare le mie emozioni con gli altri e quindi per me scrivere è uno sfogo e un piacere e di sicuro continuerò a scrivere.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un ex avvocato, un ex giudice ed un ex di tante altre esperienze lavorative che, dall'età di vent'anni, mi hanno consentito, dopo il superamento di una serie di concorsi pubblici, di svolgere numerose altre attività come docente di diritto e funzionario dello Stato, prima di dedicarmi in via definitiva alla avvocatura ed alla funzione giudiziale presso il tribunale di Roma. È sempre stata tuttavia, per me, un'esigenza prioritaria ed irrinunciabile quella di scrivere. Già da adolescente scrivevo racconti e brevi romanzetti oltre a comporre versi in lingua o in vernacolo, ma si trattava solo di semplici esperimenti privi di ogni finalità se non quella di un intimo appagamento. La decisione di "diventare scrittore" per me non c'è quindi mai stata ma è accaduto che dopo avere riempito migliaia di pagine per motivi professionali, ho pensato di convertire l'abitudine a scrivere in una ricerca più raffinata e di conferire una dignità diversa agli scritti sostituendo in essi, alle esigenze imposte dal dovere, le semplice ricerca dei sentimenti ed il piacere di provare le emozioni suggerite dalla fantasia.
Un romanzo ambientato nel lontano Egitto che ricostruisce in maniera realistica ambientazioni, usi, costumi e personaggi del tempo per dare origine ad una complessa trama, nella quale trova spazio il cammino di Efer e dei suoi compagni. L’opera, “Efer – Il traghettatore di Feluche”, nata dalla penna di Elio Pinzi, è pubblicata dalla giovane casa editrice BookSprint Edizioni, ed è disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da un paesino di montagna, Abbadia San Salvatore, sul monte Amiata. Prima dei trent'anni mi sono trasferito a Mantova dove sono rimasto fino al 2011. Sono un ex impiegato del Ministero dell'Economia e delle Finanze in pensione e ora mi dedico esclusivamente alla mia famiglia e alla mia passione: la scrittura. Quando e perché ho deciso di diventare scrittore? Cosa dire, è una passione che ho sempre avuto fin dagli anni del seminario, poi per vari motivi (il lavoro innanzitutto) l'avevo messa in un cassetto, anche se a dire il vero ogni tanto mi dilettavo nello scrivere pensieri o poesie che poi mettevo da una parte e finivano per cadere nel dimenticatoio. Un giorno, era il periodo di Dan Brown e del suo "Codice da Vinci", preso più dalla curiosità che da quanto scriveva, decisi di rispolverare la mia conoscenza in materia religiosa e cominciai a fare delle ricerche.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Napoli, dal suo cuore, sono nato nel rione Sanità e ci ho vissuto per tutti gli anni della giovinezza. Ho conseguito il diploma di geometra ed ho sempre lavorato in cantieri edili. Ho vissuto sempre fuori, su lavori in tutta Italia. Ho iniziato come impiegato e ho finito con appaltare lavori in proprio come direttore tecnico di impresa. Mi sono sposato nel ’62, separato nel’68, divorziato nel’84, risposato nel ’95. Ho avuto due figlie di cui una superstite e una mi ha lasciato per un tumore. Ho quattro nipoti. Con l'attuale moglie non ho figli e meno male!
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Tutte le ore non dedicate al sonno mi vanno bene.
Un manuale per quanti vogliono approfondire l’importante tematica ambientale, così si può definire il libro di Pinuccia Montanari. “Fonti di informazione ambientale – Itinerari didattici” è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile sia nel classico della formato della brossura cartacea che in quello elettronico. L’autrice, ci accompagna in un percorso che unisce una riflessione sull’ambiente a informazioni di tipo tecnico che guidano i lettori nella stesura di testi specifici.