“Il dogma del Big-Bang –L’errore della singolarità” è un saggio che dimostra come alcune teorie scientifiche, rivoluzionarie ed estremamente interessanti al momento delle nascita, corrono il rischio di trasformarsi in un dogma, quando passano alle generazioni successive. Il libro edito dalla BookSprint Edizioni è disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Io o dormo o penso, e il pensare mi piace quasi quanto il dormire. La scrittura ti obbliga ad analizzare tutti gli aspetti di un problema, e a organizzare i pensieri. Lo scrivere è pertanto un complemento del pensiero e la fase finale di questo processo, esteriorizzandolo e rendendolo accessibile ad altri.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel primo capitolo (prefazione “Come vengono certe idee!”), che ho scritto per ultimo, credo traspaia la mia personalità.
Il saggio è un viaggio nel mondo del Pilates che comincia descrivendo le sue origini storiche per giungere alla descrizione delle sue funzioni e benefici sul corpo e sulla mente. L’autrice Claudia Angela Capelletto è un’istruttrice di questa disciplina. Il suo lavoro “Il potere del Pilates”, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile sia nella classica dimensione del libro in brossura, che nel formato elettronico dell’e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Claudia Angela Capelletto sono italo venezuelana, ho avuto un infanzia meravigliosa, spensierata e nel lusso. Con tutto ciò ho sempre sentito la mancanza nella mia anima un di qualcosa di diverso, qualcosa che dimostrasse l'amore che ho verso l'umanità, verso gli esseri viventi vegetali e animali, tutto basato sull'amore, il dono che Dio ci ha dato... Crescendo, il Signore ha fatto si che affrontassi situazioni più o meno difficili, che ho fino ad ora vissuto e superato con la fede. La mia vita è stata molto movimentata vivendo tra l'Italia e il Venezuela, due culture diverse, abitudini e principi alquanto contrastanti...
Una collocazione storica precisa, quella del terremoto di Messina del 1908, per degli eventi surreali e fuori dal comune. Nel romanzo d’esordio di Giuseppe Cultrera se da una parte le vicende sono collocati in uno spazio e un tempo persico, dall’altro assumono tutte le caratteristiche che lo fanno rientrare nel genere del fantasy. “Sotto la quercia del cinghiale ferito” è edito dalla BookSprint Edizioni ed è quindi disponibile nel doppio formato cartaceo/e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Giuseppe è nato a Caltagirone (CT), cresciuto nello stesso luogo di nascita in una famiglia numerosa che lo ha riempito di cure, affetto e soprattutto d'amore per la vita, per le persone, per l'ambiente, per la natura e per l'amore stesso. Padre di quattro splendidi figli e nonno di quattro splendidi nipoti è stato sempre graziato dalla vita stessa che lo ha esaudito in ogni suo desiderio, compreso quello di riuscire a scrivere un libro. Non ha altro da chiedere alla vita se non possibilità di poter vedere il sorriso e la gioia stampata sul volto di ogni essere vivente.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Catania, in Sicilia, e da quando ho memoria sono sempre stato interessato alle arti creative. Posso affermare che nulla abbia influenzato la mia vita più dei videogiochi, soprattutto quelli con una forte componente narrativa. Adoravo, e adoro ancora, osservare l'evolversi delle vicende in un videogame, lasciarmi emozionare dalla fantasia dello sceneggiatore. Crescendo, ho deciso che avrei voluto provare ad emozionare gli altri, allo stesso modo con cui una storia ben scritta emozionava me. Così ho cominciato a giocare di ruolo in ogni sua forma: dal vivo, cartaceo e testuale.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è lasciare che la fantasia spazi libera e senza costrizioni, mi sento protagonista principale dell'opera e ne sento i sentimenti (amore odio, pietà…)
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Niente in particolare, se non alcuni nomi utilizzati.
La lotta tra bene e male, tra buio e luce, tra buoni e cattivi, si esplica in “Alla conquista del mio essere” attraverso le avventure di Severo Atilano, il Primo. Il romanzo fantasy, nato dall’estro di Salvatore Aniello Gallo e pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, è disponibile nel doppio formato cartaceo/ebook.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Beh, scrivere per me è l'equivalente del tifoso di andare a vedere la propria squadra del cuore. Quando scrivo riesco a dire, e a far finta di omettere in modo intrinseco tutte le emozioni che di norma una persona non troppo espansiva come me, non riesce a dire e o a fare. Diventa un mondo a se stante, con l'emozione di poter sfogare rabbia, amore e passioni; ovviamente poi c'è da dire che una volta creati i contesti in un certo senso, i personaggi vivono di vita propria. Se dovessi incamerare tutte le emozioni in un unica parola, probabilmente sarei ovvio e risponderei amore. Ma in un certo senso, è un po' più complesso.