1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? È una vocazione. Ho sempre scritto fra temi, lettere (quando ancora si scriveva a mano), articoli giornalistici e poi poesie, pensieri, canzoni... Ogni emozione è buona perché nel momento in cui ci emozioniamo siamo per forza di cose autentici. Nel mio caso, trasformare in parole le emozioni e le intuizioni è un processo naturale. Negli ultimi anni, quasi sempre gli scritti poetici partono dall'estasi, dalla gioia per la bellezza, l'armonia, l'affetto, l'unità... I pensieri invece riguardano maggiormente il rapporto con la società, i valori e l'evoluzione dell'uomo. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Tantissimo perché è stato camminando nella realtà della Natura e della città di Roma che è nata spontaneamente questa raccolta di racconti poetici. È un insieme di visioni, sensazioni, considerazioni, studi storici condensati in una sorta di diario che abbraccia un arco temporale di circa un anno.