2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dedicarsi alla scrittura e più o meno come aprire i rubinetti della propria mente, non penso esista un momento specifico del giorno o della notte dove si presuma sia più propenso scrivere, penso che ci siano solo attimi di riflessioni, un flusso che ti spinge a farlo, ecco.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Direi che come autore contemporaneo potrei mettere al primo posto Chuck Palahniuk, amato e odiato ed anche Maxieme,Kafka, ed altri di cui trovo irrilevante farne un elenco, l’importante è ciò che trasmette l’autore che si legge e quanto ci lasci maturare.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata non per trasmettere un messaggio specifico, ma solo la funzione di un sentimento complesso e confuso ma che appaga l'animo nella sua forma più intima.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono sempre stato attratto dalla scrittura, dalle buone letture e da tutti coloro che dentro la loro testa mascheravano un genio che poi si reincarnava nelle loro opere. Vivendo in un piccolo paese, ho trovato le parole guardando ed osservando, a cercare qualcosa di più e al contempo di dare valore alle piccole cose della vita che regalano emozioni più grandi di ogni ricchezza materiale, il sorriso di un bambino, una coppia in riva al mare, la visione di una città di periferia che splende sotto la luna, le persone che la popolano e le notti insonni in preda all'alcol tra le vie di un paese che dorme troppo presto la notte.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere a parer mio è più che altro un modo per dare visione a chi legge di filtri metaforici differenti, prendere coscienza delle diversità del modo di vedere la vita, di sentirla, un universo differente da quello altrui.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che scrivo c'è la mia confusione, c'è del cuore e l'inesperienza della mia età, in sostanza penso ci sia una reale trasmissione di me stesso dentro il testo adornato in buona parte da fantasia ed effetti in dissolvenza.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ovviamente, la persona che mi ha motivato a dar voce ai miei pensieri è stata anche l'unica persona che ha sempre creduto in me, la stessa per cui ho trovato le parole di cui è composto questo piccolo libro.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Questa breve raccolta è stata letta per “la prima volta” da una persona che posso dire importante in questa fase della mia vita, e che spero resti tale anche nel tempo, la persona che è stata fonte di ispirazione e di profonda amarezza. Il mio veleno, ma anche il mio antidoto. Ognuno di noi penso ne abbia una nel profondo ed io ho provato a cogliere solo pochi accenni.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Il futuro della scrittura è in mano agli scrittori, l'e-Book è solo il mezzo per il quale si darà voce alle loro righe, ma nonostante ciò non mi ritrovo perfettamente d'accordo, preferisco il profumo della carta e la luce soffusa che ti culla in una intensa lettura.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audio libro penso sia la vera rivoluzione della scrittura, darà voce alle righe degli scrittori, quel carattere che forse il lettore non riesce sempre a cogliere a pieno e magari riuscirà, per un motivo o per un altro ad invogliare chi non è mai stato attratto a pieno dal mondo dei libri.