1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una frazione del Comune di Montepulciano (SI), Cervognano. Frazione di campagna, ma negli anni ’50 piena di vita. A 13 anni, con i miei genitori, mi trasferii a Chianciano Terme. Fu un periodo meraviglioso. In estate, a partire dall’età di 14 anni, durante le vacanze scolastiche, lavoravo presso uno Stabilimento Termale. A 18 anni abbandonai quel lavoro ed ebbi l’incarico di bibliotecario presso la locale Biblioteca Comunale, 2 ore pomeridiane nel periodo scolastico e 4 durante le vacanze. Fu stupendo! Avere la Treccani a portata di mano non mi sembrava vero. Per non dire poi di tanti giornali e riviste. Dopo la maturità mi impiegai in Banca. Lì ho veramente avuto tanta fortuna, ho raggiunto dei livelli che all’inizio non avrei neppure osato immaginare. La Laurea in Lettere nel 1979 è da considerarsi una passione. Quella che ha anche dato il via al mio lavoro sui Proverbi Toscani.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Il racconto consente di non essere superficiali, di dare peso e valore al mondo che ci circonda, alle persone che incontriamo e alle cose che facciamo. La vita non può essere una banalità, una cosa scontata o peggio ancora un capriccio del destino, la quotidianità è il riflesso della vita, è la sua storia e la sua ragione, e raccontare ciò che accade fuori e dentro di noi, può dare emozione, suggestione e fascino al tempo che passa.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Già il mio nome è una storia! Da bambina mi hanno sempre chiamata Franca, scoprire in età adolescenziale che questo nome non era in anagrafe è stata una pillola dura da ingerire. Sono nata a Savelli(KR) Sila- Calabria, vivo ormai da decenni a Settimo Torinese (TO) e ho trascorso alcuni anni in provincia di Milano, e gli studi universitari a Napoli. Scrivere, così come leggere sono state due passioni che ho coltivato da piccola. Leggere, evidenziare, trascrivere e rileggere questa è stata una costante. Ho iniziato a scrivere poesie, commenti e soprattutto descrizioni. Ho scritto fiabe e favole, e in un periodo particolare della mia vita, mia figlia mi ha ad incoraggiato a pubblicare. Ho iniziato con un romanzo del genere fiaba lunga di cui posso dire di essere quasi una esperta, per passare adesso a un romanzo/denuncia. Non si decide di diventare scrittori, si scrive e basta: spesso le mani vanno sotto dettatura della mente, senza che io ne abbia consapevolezza. Infatti, ho scritto un romanzo in un mese e mezzo, sul ruolo della donna all'inizio del secolo. Ho ancora nel cassetto un romanzo fantasy.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un maresciallo maggiore della Guardia di Finanza in pensione per gravi motivi invalidanti. Ho trascorso trent'anni al servizio delle Istituzioni, della Giustizia e dei cittadini, cercando di dare la mia professionalità, il buon senso e la saggezza agli eventi che si presentavano nella vita professionale e non. Lo scrivere un libro mi ha distolto, nel quotidiano, dalle varie sofferenze fisiche dovute, appunto, alla mia invalidità, trascinandomi in un percorso mentale e metafisico che rasserenava la mia esistenza. Sono una persona che ama molto scrivere, avendo frequentato anche Istituti scolastici prettamente a carattere letterario, come il Liceo Classico e l’Istituto Magistrale.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di scrivere questo romanzo?
Mi chiamo Franco Morellato insegno materie letterarie e svolgo attività di volontariato in seno a un’associazione oncologica. Sono nato in provincia di Gorizia ma originario di Padova dove i miei avi, i Morellato ed i Carraro, hanno dato vita a note imprese industriali. Dieci anni fa una malattia importante mi ha cambiato la vita e la nuova esperienza è contenuta nel “Decimo amante”.
In un romanzo dal forte valore etico, Franco Morellato racconta la battaglia di Alessandra contro il cancro e la sua lotta per la vita. “Il decimo amante” pubblicato dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni, è disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sicuramente un modo per guardarsi dentro; può essere (a volte) rivelazione dell’anima.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro nasce da uno scatto d’orgoglio per non volere rassegnarsi alla devastante temperie in atto, che una nazione libera e civile non dovrebbe mai conoscere: sentirsi, da uomini liberi, traditi, umiliati, ingannati ed offesi da parte di chi, in politica, ha creduto sul serio di non avere mai avuto alcun vincolo di mandato elettivo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho lavorato per oltre 45 anni, come Agente operativo, nell'Intelligence italiana (SIFAR, SID, SISMI) e straniera (Agenzie Francesi), essendo stata reclutata a 18 anni ancora non compiti, direttamente dal Gen. C.A. Giovanni De Lorenzo, Direttore del SIFAR. Ho seguito un corso di Paracadutismo militare. Sono esperta di strategia e tattica militare. Conosco i sistemi d'arma relativi allo "Scudo Spaziale". Ho condotto numerose missioni "ad alto rischio", sia in Patria sia all'estero. L'operazione più significativa è consistita nel comunicare, nell'agosto 2003, al Ministero dell'Interno Italiano, le esatte coordinate del rifugio in cui si nascondeva il capo di al-Qaeda, Osama Bin Laden. Nel giugno 2010, ho inoltrato le medesime informazioni anche alla CIA. Ho svolto altresì la contestuale attività ufficiale di giornalista e scrittrice. Ho deciso di diventare scrittrice a 13 anni.
Quando il destino ci mette lo zampino, non c'è volontà o forza che gli si possa opporre. È quello che accade a Joseph, giovane protagonista di "Organizzazione internazionale ribelli", il nuovo libro di Angelo Lepri. Il volume, edito per i tipi di BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato della brossure cartacea che nella più moderna veste digitale dell'ebook, rientra nell'ampio filone della narrativa italiana ed affronta il tema importante della difesa dei diritti umani.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo provo varie emozioni, e l'emozione varia perché in base a ciò che scrivo provo un sentimento diverso da un altro, posso sentire la tristezza quando racconto momenti di angoscia e sofferenza, oppure mi sento felice quando scrivo aneddoti divertenti sui personaggi. In realtà è come se avessi una doppia vita quando scrivo, perché mi immergo in un mondo completamente differente dalla realtà, è come se attorno a me ogni cosa cambiasse forma e prendesse forma la storia che racconto. È come avere una doppia vita tra Realtà e Fantasia.