1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è il desiderio di condividere il mio modo di interpretare la bellezza.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto rispecchia la realtà, una realtà rispecchiata, fantasticata ed elaborata.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La speranza che qualcosa di me continui a vivere.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata molto semplice, quasi spontanea.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è riappropriarsi della propria vita, è stabilire legami con chi legge. Mi permette di rivivere emozioni del passato con la consapevolezza e la maturità di oggi. Mi ha permesso, soprattutto, di superare la paura di vivere e abituarmi alla vita.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sono presenti le emozioni vissute, le persone incontrate, i luoghi visitati, la cultura che costituisce il mio bagaglio personale, i miei amori, i miei tormenti ma il bello della scrittura consiste nel fatto che lo scrittore è il dominus assoluto, è colui che può raccontare i fatti o decidere, alla fine, di stravolgerli a suo piacimento, di sconfinare, di dettare le sue leggi. Non esiste ordine cronologico.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un ingegnere ambientale, ho 32 anni e vivo a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Ho due figli, insegno nella scuola superiore e sono anche un consigliere comunale, ma ho un'infinità di interessi molto variegati: amo l'arte figurativa, la musica e lo sport (danza e pallavolo su tutti). Sono sempre stata interessata alla letteratura e in particolare alla poesia: la mia ispirazione è Eugenio Montale, l'ho amato sin dalle scuole medie e sono rimasta folgorata da ognuna delle sue poesie, ma non disdegno assolutamente gli altri poeti italiani del Novecento e gli ermetici in particolare. Trovo molto interessanti le poesie visive, sia italiane che straniere e rimango ammaliata di fronte agli scritti di Nietzsche, Gibran, Kundera e Hikmet. I versi di Neruda e di Alda Merini poi, sono secondo me sono uno struggente inno all'amore, dal quale nessuno che dica di amare la poesia può sottrarsi. Il "verso" è stata una scelta molto naturale per me, visto che la musicalità, il ritmo, la rima, le figure retoriche, la metrica ma soprattutto la potenza della parola, rappresentano per me una sorta di attrazione fatale. Ho sempre avuto la tendenza a scrivere poesiole e a comporre canzoncine per i miei figli, ma la prima vera poesia è nata in una splendida notte d'estate in cui la luna era di una bellezza rara e imbarazzante, che mi ha spinto ad alzarmi dal letto, affacciarmi alla finestra e scrivere tutto ciò che quella visione mi ispirava.
Quattro storie, che racchiudono le contraddizioni del genere umano tanto bravo a fare del bene, ma altrettanto capace di maltrattare i più deboli. “Il bianco e il nero - Storie di oggi” è la raccolta di racconti nata dalla penna di Maria Scrivo, pubblicata nella duplice versione del libro cartaceo e dell’e-book, dalla casa editrice BookSprint.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono calabrese, insegno Biologia in un istituto della mia città. Separata, 4 bellissimi figli e cinque nipotini. Da piccola giocavo nella libreria di mio nonno, i libri sono stati amici da sempre. Da sempre ho avuto piacere a scrivere, ma l 'anno scorso mi sono decisa a pubblicare un libro di favole che ha avuto un buon successo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Soprattutto al mattino, molto presto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Coelho.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata e cresciuta in un paese della Lombardia molto tranquillo, non una grande città ma neppure il paesino da poche anime. La scrittura è qualcosa che mi ha sempre affascinato perché mentre leggi sei tu che ti immagini i personaggi, le situazioni e le ambientazioni. Ho sempre amato scrivere diari e lettere, questa storia è nata all'improvviso. Mi sono svegliata una mattina e l'avevo in mente, l'inizio e la fine, man mano che scrivevo è nato il resto.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Qualsiasi, questo libro è stato scritto nei ritagli di tempo. Appena mi veniva in mente qualcosa ripartivo dall'ultima pagina e scrivevo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sembrerà assurdo ma non ne ho uno preferito. Io amo leggere e leggo qualsiasi genere, non c'è mai stato un autore che ho seguito particolarmente.
4. Perché è nata la sua opera?
Per caso. È nata davvero in un momento inaspettato.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nessuno.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è un po' un'evasione dalla realtà. Quando si scrive si può dire tutto senza essere giudicati, si può raccontare qualcosa di sé senza che sia per forza chiaro a tutti o si può inventare qualcosa di strampalato.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Mentre lo scrivevo pensavo poco se non addirittura niente, dopo averlo riletto una volta terminato in effetti qualcosa c'è...
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, un'amica in particolare che dal primo giorno ho coinvolto e che man mano leggeva quello che scrivevo e mi spronava a continuare.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia migliore amica Sara.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Sì, anche se di gran lunga preferisco il cartaceo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ancora non mi convince, ma sono sicura che prenderà piede. E soprattutto è uno strumento fondamentale per chi purtroppo è non vedente.
Rebecca è una giovane hostess che si divide tra lavoro e divertimenti, ma le sue giornate monotone stanno per essere sconvolte dall’incontro con l’enigmatico Alessio. “Il mio sorriso sei tu” è un libro che parla dell’amore in tutte le sue sfaccettature dalla passione all’affetto fraterno, ma anche dell’importanza di avere un supporto nelle difficoltà. Edito dalla Booksprint Edizioni è fruibile sia nella classica versione cartacea che quella dell’e-book.
Un titolo che a prima vista può lasciare perplessi, quello dell’ultimo libro di Giuseppe Stagnitto: “Nessuno ha il diritto di contestare o condannare le mafie, nessuno”. Un titolo senz’altro provocatorio, quello scelto dall’autore, ma senz’altro comprensibile una volta letta l’appassionante storia affidata alle cure della BookSprint Edizioni e disponibile sia nel formato cartaceo che in quello digitale.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Fin quando avevo 16 anni volevo fare il bidello. Questo mio sogno si realizza nel 2002 quando mi hanno chiamato a Venezia per una supplenza di un anno. Sono nato a Riesi in provincia di Caltanissetta. Sono una persona normale, poco intelligente, con pochissima cultura in materia di scrittore. La cosa che mi vanto di avere è di essere molto credente in Dio, e voglio fare di tutto per compiacerlo. Questo mio desiderio ha segnato la mia vita. Infatti, dopo aver letto la Bibbia due volte ho capito cosa chiedere a Dio. Vedendo le cose come andavano e che tutti in Italia si lamentavano, per molti anni ho pregato Dio dicendogli di mandare persone in Italia con la mente illuminata dalla sua sapienza e di avere tutte le soluzioni per risolvere tutti i problemi che ci sono in Italia. Io non voglio vantarmi di essere quella persona ma se tenete conto che nel 2006 a Venezia mi succede una cosa molto strana e che li in avanti ho scritto 24 romanzi nell'arco di 7 anni non è normale per uno che ha la 3 media serale e che non capisce niente di letteratura e non ha mai letto un libro in vita mia. Vi voglio dire di più ho in mente già altri 54 romanzi di scrivere; trascrivo solo quello che la mente mi suggerisce. Ma se avrò l'occasione di parlare davanti a un pubblico dirò altre cose che non dico in questa intervista.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Satriano, in Calabria. Ho preso questa decisione seguendo i miei sogni.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho una vera e propria fascia oraria. Mi piace scrivere in qualsiasi momento della giornata.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho uno. Ho letto diversi libri, da 'Cuore d'Inchiostro' di Cornelia Funke ad 'After' di Anna Todd.