3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Con la scrittura di questo libro, ho voluto dare voce alla protagonista (la Sig.ra Gina) che nel suo racconto, narra delle drammatiche vicende accadute negli anni quaranta, degli orrori delle Foibe, dei lavori forzati e di altri eventi tristi che hanno fatto la storia dell’Istria e l'hanno coinvolta. Non c’è astio, né voglia di rivincita nel suo racconto, ma solo il desiderio di ridare dignità a quanti, per circostanze avverse della vita, si sono trovati a subire terribili violenze. Il ruolo dello scrivente, in questo caso, è paragonabile a quello di una levatrice, infatti, tramite le proprie domante, ha permesso alla protagonista di raccontare una pagina della Storia, tenuta per tanti decenni nascosta ai più.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo non è stata semplicissima, ma neanche troppo difficile.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Io preferirei portarne diversi, ma quello che di certo non lascerei è: “1984” di G. Orwell che io ritengo possa essere paragonato, sotto il profilo sociale, a Giulio Verne, e anche per la sua “contemporaneità”.
6. Ebook o cartaceo?
Un libro, per potersi meglio gustare deve essere cartaceo, anche se, per vari motivi, l' E-book si va affermando sempre di più.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io ho sempre pensato che scrivere fosse “bello ed interessante”, fino ad ora, però, mi era mancato il tempo, per realizzare questo desiderio attraverso la creazione di un libro.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro è nata per caso. Un giorno, mi trovavo a Trieste, in casa della Sig.ra Gina (la protagonista), che è la mamma di Elio, un mio commilitone. Dato l'ottimo rapporto di amicizia, durato nel tempo, con Elio e la sua famiglia, ci siamo rivisti varie volte sia in Sicilia che a Trieste. Una di queste volte, la Sig.ra Gina, ha cominciato a raccontare alcuni fatti relativi alla sua vita che avevano dell'incredibile, e dei quali non aveva mai voluto parlarne neanche in famiglia. A questo punto mi è venuto spontaneo dire: “ Signora Gina, quello che lei sta narrando è veramente incredibile. Se ne potrebbe fare un libro”. E la signora di rincalzo mi disse: “ Scrivilo”. Fu così che, accettando la sfida, nacque “L'Istria di Gina”.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova tanta soddisfazione. È come vedere nascere e crescere una propria “creatura”.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La Signora Gina, la protagonista.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Oggi, quando il tempo disponibile per stare seduti è sempre minore e si è sempre più in giro o in macchina, quella dell’audiolibro, potrebbe essere una buona soluzione per avvicinarsi maggiormente alla lettura.