La lunga intervista dell’autore alla signora Gina Bratovich permette di ricostruire i fatti storici che interessarono l’Istria negli anni Quaranta e Cinquanta. Le toccanti vicende personali della protagonista raccontano delle foibe e del clima di terrore instaurato dai cosiddetti “fratelli”, i partigiani. Solo dopo tante peripezie, tra paura costante e lavoro durissimo, Gina riuscì a seguire il marito a Trieste e a ricomporre la sua famiglia, ma il timore della persecuzione, però, non sarebbe andato mai più via.
Un’intervista cruda e forte, quella di Gina, le cui parole portano alla luce delle antiche verità e fanno sì che il mondo conosca i fatti per quelli che sono stati realmente, portando i lettori dentro alla storia. Commozione, rabbia, fino ad arrivare al sollievo, “L’Istria di Gina” è un libro che non può in alcun modo lasciare indifferente chi legge perché raccontare ciò che è avvenuto vuol dire rendere giustizia alle tante vittime dimenticate di quegli anni terribili.
Nato a Favara (AG) nel 1948, Giuseppe Crapanzano, dopo aver conseguito la Laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Palermo, è ora un docente in pensione che trascorre il suo tempo coltivando vari hobby come quello del giornalismo e della critica storica, oltre a svolgere attività di sindacato e volontariato. Affrontando in special modo argomenti di carattere sociale, le sue opere hanno avuto diversi riconoscimenti a livello regionale, nazionale e internazionale, regalandogli il titolo di “Accademico Leopardiano a Vita”.