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31 Ott
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Intervista all'autore - Gabriele Lino Verrina

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Per me scrivere è un'immensa gioia, perché posso esprimere, senza infingimenti e senza inganni, il libero pensiero, i miei sogni di giustizia, gli ideali e i valori spirituali in cui ho sempre creduto e che ho cercato di realizzare, per quarant'anni, come magistrato.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Com'è facilmente evincibile dalla lettura del titolo del libro ("Come costruire la pace per la salvezza dell'umanità"), la mia vita di uomo e di magistrato è stata caratterizzata dall'irrefrenabile desiderio di rendere i valori costituzionali una palpitante realtà nel lungo e faticoso cammino dell'eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge e della difesa dei diritti inviolabili degli uomini, tra i quali è indubbiamente prioritario il diritto alla pace tra le Nazioni per evitare la distruttività umana in un'epoca di follia e di disarmo nucleare.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Per me scrivere questo libro è stato un significativo momento, nonché un'immensa speranza: l'utopia della pace tra gli uomini e le Nazioni può inverarsi nella storia con l'amore cristiano, con la creatività e spiritualità, imprescindibili per la conoscenza della Verità.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo del libro è stata semplice, avendo già trattato il tema della pace in altro libro: "Papa Francesco e la crisi Planetaria" (ARACNE EDITRICE, 2016).



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

In un'isola deserta, sempre immaginabile con la fantasia, rileggerei i Quattro Vangeli per ritrovare nuove conferme al grande valore della pace contro il rischio incombente di uno scontro tra tati Uniti e Corea del Nord.



6. E-book o cartaceo?

E-book ha un grande significato culturale, perché consente che tutti possano agevolmente leggere e acquisire nuove conoscenze.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Dal 1982 ho cominciato a scrivere su vari argomenti relativi alla giustizia penale, alla nostra più volte tradita Costituzione, alla politica e alla teologia.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'invasione dell'Iraq da parte di Bush, in violazione del diritto internazionale e dei più elementari criteri umanitari, mi ha fatto meditare e pensare: la follia dei cosiddetti "Grandi uomini" non conosce alcun limite. La parola guerra non dovrebbe essere più usata dall'umanità, apparentemente adulta, ma sostanzialmente alienata.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Veder pubblicato il proprio libro è una grande gioia, alimentata dalla speranza che possa essere letto da molte persone amanti della pace e della giustizia.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Mia moglie ha letto subito il mio libro che già conosceva nel suo contenuto essenziale, avendo sempre condiviso i valori e gli ideali che lo caratterizzano.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Il mio giudizio è molto positivo, perché ritengo che la conoscenza immediata e diretta è il presupposto indefettibile per un'autentica democrazia e per uno Stato di diritto al servizio dell'uomo.

 

 

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