Sangue, tradimenti, agghiaccianti testamenti e terribili segreti; il romanzo di Antonio Sanna, “Il figlio del prete” ha tutte le carte in regola per travolgere il grande pubblico con i suoi incredibili colpi di scena e costanti momenti pathos. Edito dalla giovane Casa Editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni, è possibile acquistare il libro sia nella versione cartacea che nel moderno e-book.
Giulio, conosciuto da tutti come “il figlio del prete”, non è il solo protagonista della storia, ma tutta la sua famiglia verrà coinvolta, a partire dai suoi bisnonni e coinvolgendo ben sei generazioni, in incredibili vicende che si protrarranno nel corso del tempo a suon di incesti, omicidi e sangue che si mescola ad amore.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Samugheo, un piccolo paese della provincia di Oristano. Ho deciso di diventare scrittore dopo la morte di mio figlio Luca nel mese di Gennaio 2011.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Soprattutto di notte, prima di andare a letto.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho autori preferiti.
4. Perché è nata la sua opera?
Ho deciso di scrivere questo libro, per dare sfogo alla mia fantasia, prendendo spunto però da vicissitudini che accadono nella realtà.
La forza della natura e la sua immensa bellezza colorano in maniera quasi poetica queste pagine dell’Autore Renato Ronco che nel suo libro: “Succede nell’ombra del bosco vecchio”, riuscirà, già dal titolo, a trasportare fin da subito i lettori in un’atmosfera verde e assolutamente suggestiva.
Edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile sia nella versione cartacea che nel moderno ebook, il romanzo parla della storia di Giovanni, un uomo ormai anziano e che, dopo un lungo peregrinare per il mondo, sceglie di ritirarsi nella vecchia casa di pietra nella parte più alta di un bosco vecchio che sovrasta un’incantevole valle. Vero e proprio paladino del bosco, Giovanni si ritroverà presto a fare i conti con una grave minaccia: l’attraversamento di un’autostrada che andrebbe a dilaniare e distruggere l’intero ecosistema della zona, un’ipotesi assolutamente inaccettabile, ma sempre più vicina.
Cosa fare per evitare tutto ciò?
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una famiglia contadina, in quegli anni in cui contadini usavano fare tutto da soli. Chi ha avuto questa fortuna a dieci anni sapeva già un sacco di cose, che nessuna scuola di oggi o di ieri può insegnare, ad esempio: sapeva fare il vino, il miele, il pane, il burro, allevare animali piccoli o grandi, accendere il fuoco, raccogliere i semi degli ortaggi, coltivare quasi tutto, usare gli attrezzi più comuni. Apprendere queste cose da bambino era una specie di gioco. Si imparava “facendo”, e le cose manuali sono indelebili. Sono cresciuto con questo rapporto privilegiato con la natura, con dei grandi maestri. I miei genitori.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non mi è facile citare un libro… per un adolescente poi. Dovendo dirne uno suggerirei “Creature grandi e piccole” di James Herriot, per l’ironia nell’affrontare la quotidianità della vita, ma l’adolescente dovrebbe provare passione per la natura.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente vedo il fatto come una perdita, non ho mai letto un libro in formato eBook, ma ritengo che presto o tardi il libro in forma cartacea sarà soppiantato. Mi sembra un incubo immaginare una biblioteca di eBook, mi mancherebbe persino l’odore della carta.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Napoli, nel quartiere "bene" di Posillipo, da mamma nobile e papà contadino. Mio padre in realtà, laureato in fisica, possedeva un'intelligenza emotiva, per cui adorava la musica: ha imparato da solo a suonare la chitarra ed il violino, da solo ha imparato anche a praticare molti sport. Erano una coppia molto unita e felice. Nonostante la serenità della famiglia, io ero incline alla solitudine, all'introspezione, ed ero molto curiosa, in generale. A soli sette anni, mentre i miei coetanei giocavano a palla e nascondino, io stavo a casa e scrivevo. Scrivevo di principesse, cavalieri, castelli incantati, streghe cattivissime, incantesimi, avventure di eroi ed eroine straordinarie. Mia nonna con la quale trascorrevo molto tempo libero esordiva col suo accento marchigiano" Nun ce è posso crede che l'hai scritte te!" e correva a prepararmi pan, olio e pomodoro una delizia naturale che purtroppo i bambini di oggi non conoscono, preferendo schifezze industriali dal sapore nauseante.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Direi che, come avviene con la lettura, non esiste un momento preciso . Al principio mi avvicino sospettosa alla tastiera, dopo, quando i personaggi prendono forma, cominciano ad agire, le loro gioie i loro dolori mi coinvolgono completamente. Divento loro prigioniera, e l'immersione è quasi totale. Ho lavorato anche a teatro dove invece avviene il contrario, perché , in qualche modo, sei passiva, uno strumento che dà corpo e voce ad un personaggio, ma l'adesione è ugualmente totale... Ti accade poi di rifiutare di vedere porcherie in tv, di frequentare solo gente dell'ambiente, e soprattutto repelli la banalità. Scrivendo sei solo, ma sei il creatore della realtà che ti circonda… E' comunque un'esperienza straordinaria!
Un uomo dal cuore spezzato, la ricerca dell’amore eterno e i sadici scherzi del destino, sono gli ingredienti principali dell’ultimo romanzo di Luigi Di Piazza, “Il volo spento di un gabbiano”, una storia che non lascerà indifferenti i cuori dei lettori.
Edito dalla giovane Casa Editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni, il romanzo è disponibile sia nella tradizionale versione cartacea che nel moderno e-book.
Aldo è un aitante self-made man che ha costruito il suo successo lavorativo solamente sulle proprie capacità, con determinazione e spirito di sacrificio, ma questo successo non si ripete nella sua vita sentimentale che è segnata da due storie importanti, entrambe finite male. Ce la farà Aldo a riprendere in mano la sua vita ed affrontare il sadico gioco del destino e quello che ha in serbo per lui?
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Palermo. Sono sposato e ho due figlie e tre nipotini. Sono stato Dirigente presso un Ente Pubblico, dove ho svolto anche attività sindacale. Sono laureato in Scienze Politiche.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Naturalmente il mio romanzo e i classici riferiti a Giovanni Verga, Pirandello e Sciascia.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sarebbe una grave perdita. Personalmente preferisco quello cartaceo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Antonio e sono nato a Napoli, dove attualmente vivo. Molto spesso è lo scrittore che decide di diventarlo, nel mio caso è la scrittura che ha scelto me.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando sono ispirato posso scrivere anche tutta la giornata. Infatti il mio terzo libro l'ho scritto in 8 giorni. Il primo libro l'ho scritto in 20 giorni e questo in un anno e mezzo. Capirà il potenziale lettore, che scrivere una raccolta di aforismi non è facile e impiega del tempo.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sarò sincero, sono un pessimo lettore. Leggo quasi esclusivamente libri che mi servono per la scrittura. Però ho letto volentieri un libro, quello di Ken Follet, I pilastri della terra. Mi piacque tanto che restavo sveglio la notte per sapere come andava a finire la storia.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo mi sembra di comunicare con la mia creativa più profonda, entro in contatto con l'immaginazione, mi ritrovo dentro a una stanza dove conosco ogni angolo e so dove andare a prendere ciò che mi serve, e quando riesco a lasciarmi andare tutto scorre come già predefinito. Un disegno che lentamente prende forma grazie anche alla parte bambino che ho sempre tenuto a disposizione.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Diciamo che in certi passaggi ci sono immagini di vita reale che vedevo in modo nitido e da lì partiva l'immaginario.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Una sfida, scrivere per me è condividere con gli altri, lo amo fare attraverso monologhi, lettere, storie comiche. Scrivere un romanzo e divulgarlo significa vincere la paura del giudizio di non sentirsi adeguati. Oggi so che posso farlo e continuerò a coltivare il mio talento, perché sono riuscito ad andare oltre.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è la mia vita, poter trasmettere quello che anima i miei sogni la ritengo una piccola magia, e al tempo stesso un privilegio. Non è vile apparenza, non è semplice inchiostro sulla carta, ma un'impronta indelebile della propria essenza.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
C'è tanto di me in questo libro, sotto forma di metafora. C'è l'uomo che sono stato e vorrei essere, ci sono anime che ho incontrato in un libro o per strada, e che in qualche modo mi hanno stretto o riempito il cuore.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Oltrepassare la soglia della realtà, superare i suoi limiti, per abbracciare una speranza che abbaglia.