5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me tutte le opere del Cardinale Carlo Maria Martini, perché insegnano la vita, a pensare e ad imparare per diventare migliori. Molto interessante considero anche l’opera di Raphaelle Giordano “La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola”, edito da Garzanti. Racconta un po’ l’esperienza che tutti noi facciamo quotidianamente quando, insoddisfatti, crediamo che ci va tutto storto, e in questa insoddisfazione viviamo male e cerchiamo sempre altro, senza preoccuparci nemmeno una sola volta di considerare ciò che abbiamo, di capire se lo abbiamo meritato o meno. Quando arriviamo a questo punto il cielo si apre e la nostra coscienza prende luce: solo allora ci rendiamo conto che in realtà non ci manca nulla, ma che dobbiamo solo apprezzare la nostra vita.
6. Ebook o cartaceo?
Sono tutti e due indispensabili. Forse per i giovani è meglio l’ebook, mentre, per gli adulti, il cartaceo; …ma dipende dalle personali abitudini alla lettura di ciascuno. Io preferisco il cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Si tratta di un desiderio nato spontaneamente, all’improvviso, forse stimolato dall’incoraggiamento di qualche amico… Magari non avresti mai immaginato di scrivere, né creduto di esserne capace,… ma poi, un giorno, ti ritrovi a farlo, per un’esigenza che senti da dentro…
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Quest’opera nasce per dare qualche risposta alle tante domande che senza sosta si presentano alla mente cosciente. Sono felice di aver approfondito e cercato di rispondere a qualcuna di esse;… ma di fatto non ci si sente mai soddisfatti del tutto in tale processo, e questo è un bene perché ci permette di impegnarci sempre di più nella riflessione.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
All’inizio non ci credevo; nel mio percorso, purtroppo, ho incontrato persone poco affidabili. Poi, grazie a Dio, ho conosciuto il mio editore, il signor Vito Pacelli, che non solo mi ha dato la grande possibilità di pubblicare il libro. Non lo ringrazierò mai abbastanza: per ora spero si accontenti delle mie sincere preghiere.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
È stata, come sempre, la mia correttrice di bozze, una ragazza splendida, riservata, educata, all’altezza di ogni aspettativa. Se scrivo lo devo anche a lei: mi ha sempre capita e ha rispettato i miei propositi, cosa molto difficile oggi giorno.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia una buona cosa: fa compagnia, aiuta… Con esso sembra di leggere con le orecchie! Si rivela interessante e appropriato per le persone che non possono leggere, e per chi ha disturbi di apprendimento.