3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito, mi piacciono diversi autori anche completamente differenti per generi e stile. Mi piacciono: Dostoevskij, Bulgakov, Henry Miller, ma anche Bukowski per citarne alcuni. Riguardo alla poesia mi piace molto Ungaretti, Caproni, Alda Merini, tra gli stranieri Baudelaire, Neruda e tanti altri che non ho letto ma che sicuramente mi piacerebbero se li leggessi.
4. Perché è nata la sua opera?
Ma non c’è stata una chiara intenzione di arrivare al risultato che mi ha portato a voler pubblicare, semplicemente scrivevo quando avevo qualcosa da dire da raccontare, quando sentivo il bisogno, come una forma di catarsi a volte, e nel tempo rileggendo le mie poesie mi sono accorto che seguivano il mio percorso evolutivo personale. Da una poesia o da una serie di poesie si percepisce il vissuto di quel momento e tutte sono percorse da un filo conduttore che riguarda la sempre maggiore consapevolezza di me e di me in relazione agli altri.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto è stato ed è fondamentale per la mia opera letteraria, sia quello della Sicilia del contesto familiare, degli amici, la scuola, sia quello dell’università con tutte le esperienze fatte e le persone conosciute e sia adesso il contesto della città di Trieste e di quello che sto vivendo qui.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un modo per raccontare la realtà, per lo meno la mia. È anche un modo per prendere le distanze da ciò che ho dentro per oggettivarlo ed essere anche osservatore di ciò che vivo; questo mi aiuta a comprendere di più.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C’è molto di me, viene da me, da ciò che sento, che provo e che esperisco.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, nessuno nello specifico. Fondamentali sono stati tutti coloro che ho incontrato, che hanno attraversato la mia vita, io la loro e mi hanno lasciato qualcosa.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L’intera opera delle mie poesia a nessuno, ho fatto leggere a qualche amico intimo e alla mia ragazza alcune delle poesie.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non so, è vero che pian piano diventiamo sempre più tecnologici ma il fascino del cartaceo…
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per rispondere dovrei provare ad esempio ad ascoltare un intero romanzo, forse per le poesie sono più propenso, anche se il piacere di leggere è al primo posto.