1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Casale Monferrato (ero un esserino di 8 mesi) e sono cresciuto a Vignale Monferrato, un paese tra le colline. Sono sempre stato a contatto con la natura tra boschi e vigne. Tutti i giorni un’ avventura.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sicuramente tutti i romanzi su Sherlock Holmes sempre di Doyle "il mondo perduto", tutta la saga dei libri di Ulysses Moore. Sono più di 10 libri, molto belli e appassionanti.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
A me personalmente l' eBook non piace perché mi manca lo sfogliare le pagine il profumo della carta. Tutte queste piccole cose che rendono la lettura un momento speciale e unico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è riuscire a descrivere ciò che provo, ciò che sento, tutto quello che voglio trasmettere. È veramente un’emozione fortissima: la possibilità di comunicare sinceramente il mio sentire e il mio pensiero a chi lo desidera.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro pone continue domande sull’essenza della vita, su chi siamo, su chi vogliamo diventare, sui nostri ideali, sui nostri sogni e su quanta voglia abbiamo di realizzarli… Evidentemente, c’è molto di me stessa.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ogni volta che scrivo qualcosa spero soprattutto di donare spunti di riflessione interessanti agli altri. Scrivere quest’opera è stata una esperienza che mi ha cresciuto e incoraggiato a pensare ulteriormente sul significato della vita e del nostro agire.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è nato spontaneamente, appena venuto in mente mi è piaciuto subito.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita è stata, è e sarà sempre il dono più grande che ho ricevuto dai miei genitori. Un treno sul quale nessuno chiede di salire, ma che è in grado di portarci in posti meravigliosi. Anche quando pensiamo che scendere sarebbe l'unica soluzione, o quando tutto ci fa credere che non vale più la pena di viaggiare con lui. La realtà ci pone davanti a innumerevoli scelte da fare, decisioni da prendere o porte da chiudere, ma quello che fa di ognuno di noi un essere unico e inimitabile è il senso che diamo a quel "Viaggio". L'amore, la gioia, la sofferenza… sono tutte facce diverse di quell'immenso Amore chiamato Vita. Scrivere è stato sempre il "mio" modo di dare forma alle emozioni, cercando di comunicarle così come le vedo e le sento. Ma la cosa che amo ancora di più è condividere, perché attraverso l'espressione di ciò che siamo possiamo arricchirci di ciò che potremmo diventare. Scrivo da sempre, da quando ho iniziato con quel diario chiuso con il lucchetto che desideravo tanto avere da piccola. Ho iniziato così: partendo da semplici frasi che il tempo ha trasformato in pensieri più elaborati. Con il tempo mi sono accorta che scrivere non è solo un'esigenza ma anche un modo per elaborare sentimenti, amori, mancanze e delusioni. Diventare scrittore... non so se la gente potrà mai considerarmi all'altezza di questo termine ma la cosa di cui sono certa è che con questo libro sono riuscita a realizzare un grande sogno: condividere un'esperienza. Se questo farà di me una scrittrice (e soprattutto una brava scrittrice) lo dovranno dire le persone che decideranno di dedicarmi un po’ del loro tempo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Soprattutto la mattina all'alba, ma non è una regola fissa. Giro sempre con un taccuino e una penna nella borsa perché a volte basta una canzone, un gesto di mio figlio, uno sguardo di un passante o una parola detta da chi ami, per dare forma ai miei pensieri e trasformarli in parole.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Domanda difficile per avere in me una sola risposta. Diciamo che in una domanda come questa vi sono dentro infinite risposte. Parto sempre dal presupposto che Mosè è stato ed è tuttora il mio punto di riferimento. Per scrivere i 10 comandamenti si è fidato dell'ascolto. Prima ha ascoltato e poi ha scritto. Ma prima di scrivere, uno deve fidarsi e deve crederci. Per me è questa la vera magia della scrittura. Uno per scrivere deve credere in qualcosa e in qualcuno. Molto spesso mi soffermo a pensare se Mosè non si fosse fidato di Dio. Se per un motivo o l'altro non avesse creduto alla parola di Dio e non avesse inciso nella tavola i 10 comandamenti. Ecco, che mondo sarebbe stato senza un Credo? Io penso che uno deve farla la fatica di credere sempre in qualcosa o in qualcuno perché senza credo non può esserci vita. Ognuno di noi ogni giorno combatte per qualcosa o qualcuno perché crede che sia cosa buona e giusta donarsi per chi si ama. E alla fine si tirano le somme su quanto si è perso. Perché non esiste persona al mondo che ha creduto in qualcosa e poi ha vinto. Chi crede perde sempre. Ma c'è una cosa che non perde mai : il cuore che ci ha messo per ciò in cui ha creduto. Quello resta. È necessario ricordarselo se si vuole ricominciare. Quindi per me scrivere è avere fiducia verso gli altri, credere in me stesso e amare il prossimo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e cresciuto in Sicilia, poi ho vissuto diversi anni ad Urbino dove mi sono laureato in psicologia e, oltre agli studi, la città ducale mi ha dato tanto dal punto di vista personale, relazionale e esperienziale. Sono stati anni fondamentali per la mia crescita e la mia consapevolezza. Da qualche anno vivo a Trieste, definita la città letteraria, la quale influisce anche lei, attraverso ciò che vivo, alla stesura delle mie poesie.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dipende non ho un orario fisso, per quanto riguarda le poesie non ci perdo molto tempo. Le poesie nascono nelle mia mente mentre faccio tutt’altro e solo quando sono pronte mi siedo e scrivo e non sto li a pensare cosa scrivere; scrivo come se scrivessi sotto dettatura. Posso stare settimane o anche mesi senza scrivere nel frattempo qualcosa matura nella mia mente e capita che ne scrivo due, tre di getto una dietro l’altra. Diverso è il discorso se devo scrivere ad esempio un racconto, in questo caso ho bisogno di essere più sistematico e costante, ho bisogno di immergermi nella storia che voglio raccontare.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivo a seguito di forti emozioni positive o negative avute nella vita, per analizzare e sviscerare questi fatti e, quando finisco di scrivere, mi sento più serena e felice se trovo la soluzione a questi problemi angosciosi o meravigliosi.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sicuramente più del 60%.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera non è un romanzo ma raccontini legati alla mia vita reale, anche se i personaggi che li popolano sono di pura fantasia. Ho scritto questi raccontini per alleggerire e metabolizzare ricordi di una vita spesso pesante e tormentata.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo mi è venuto spontaneo. Avrei potuto personalizzare con "La mia vita tra fantasia e realtà", ma ho preferito rimanere sul generico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me, scrivere è poter dar voce ad ogni singolo frammento della mia anima, anche il più nascosto o soffocato. Siamo tutti fatti di luci e ombre. Benché nella vita vera, rimandiamo agli altri un'immagine precisa di noi stessi, nel profondo celiamo ben altro. Sulle pagine io posso dar vita a questo universo variopinto, creando personaggi che incarnino ogni singola identità, il bene, il male, la passione, il desiderio di rivalsa, il coraggio del perdono. Adoro caratterizzare questa umanità ed inventare poi intrecci avvincenti, che avvolgono i miei protagonisti, costringendoli a fare i conti con le emozioni e le pulsioni più disparate.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Ho sempre creduto di essere fatta in un certo modo, di seguire una strada tracciata, senza deviazioni, fino a quando non è stato più così. Ho scoperto lati di me che ignoravo completamente e ho capito che, nella vita, tutto può succedere. Davvero! Questo ho riprodotto tra le righe del mio romanzo. L'imprevedibilità della vita. L'universo di emozioni contrastanti, che cerchiamo di reprimere e che invece, prima o poi, esplodono incontrollate, portandoci esattamente, però, dove dobbiamo andare!
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Innanzitutto, scrivere questo romanzo per me ha significato evadere, allontanarmi completamente dalla realtà di tutti i giorni, per plasmarne un'altra; e, all'interno di essa, la possibilità di dar vita a dei Personaggi "veri". Questa è la cosa che più adoro dello scrivere: poter plasmare, su carta, "persone" nuove, un'umanità fatta di menti e cuori diversi gli uni dagli altri; poter entrare e far entrare il lettore in ogni singola anima, sondarne gli abissi più celati, sviscerare le passioni più nascoste. Dar corpo agli aspetti più diversi della nostra stessa umanità, della mia anima, di quella di noi tutti in fondo.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Mirano, in provincia di Venezia, ma sono cresciuta in un altro paese: Marcon. Una cittadina molto tranquilla, nonostante l'esponenziale crescita demografica. Quand'ero bambina la mia casa era circondata dai prati; questo permetteva a me e ai miei amici di giocare per ore nella quiete, senza la confusione delle auto e della città.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“Sonno profondo” di Banana Yoshimoto. E' un libro che ho letto durante la mia adolescenza - mi ha conquistata, attraverso lo stile della scrittrice, semplice e ipnotizzante. Racconta tre diverse storie, collegate da uno stato di sospensione tra il sonno e la veglia. Una sospensione tra due mondi: una sensazione comune a tutti gli adolescenti.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L' eBook è un'opportunità di accesso, per le nuove generazioni e non, al mondo dei libri. Non credo che il libro cartaceo possa morire. Nessuno negherà mai il piacere della lettura di un libro “normale”. L' eBook è semplicemente un diverso tipo di piacere nell'ambito della lettura. E' un uso costruttivo della tecnologia; un modo per avvicinare molte persone alla lettura. L'integrazione degli eBook in tutte le biblioteche dovrebbe essere una delle nuove prospettive in quest'epoca di crescita e cambiamento dell'essere umano.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Posso dire che mi approccio ai testi che compongo con molta naturalezza. Credo sia proprio quello il segreto di una buona scrittura o di una qualsiasi altra forma d'arte: la naturalezza. Le emozioni che provo cerco di convogliarle al testo e farle vivere attraverso di esso per fargli prendere forma e spessore. Sono quelle emozioni presenti in ogni essere umano che ognuno esprime a suo modo, nel mio caso ho scelto la scrittura.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Potrei dire praticamente tutto o praticamente niente. E' un racconto che nasce dal nulla e prende forma nel tempo, nelle vicissitudini che hanno caratterizzato la mia vita nel corso della stesura di questo testo. Ho fatto confluire le mie emozioni e stati d'animo nel cuore del protagonista che indirettamente ha raccontato una storia caratterizzante i miei prosegui altalenanti, paure, gioie, ambizioni.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sempre stata per me una via di "fuga" dalla realtà, capace di catapultarmi in un mondo in cui mi sentivo a mio agio. Scrivere delle proprie emozioni è molto semplice ma anche molto difficile soprattutto nel momento della rilettura perché è capace di risvegliare tutto ciò che è rimasto scritto.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro è presente molto della mia vita reale e molte poesie richiamano ad eventi vissuti.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera mi ha dato la possibilità di conoscere me stessa, di mettermi davanti ad uno specchio e raccontarmi.