1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è un modo di esprimersi, un'arte come possono esserlo il disegno o la musica e che non finisce nella stesura o nella lettura di un libro, ma si spinge ben oltre.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La trama di "Hanba'al" è estranea per la maggior parte alla mia vita reale. Tuttavia, le idee e le emozioni che la storia vorrebbe trasmettere e che hanno guidato il protagonista durante tutta la vicenda sono le stesse che avevo cinque anni fa al momento della scrittura, e che conservo tuttora.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto in Sardegna, e solo la morte mi staccherà da lei, da lei ho tratto l’ispirazione sin da infante. Ho girato, ho lavorato ma son, seppure costretto dal destino, tornato a scrivere infatti questa è la mia sedicesima opera pubblicata e non credo sia finita, sempre che, la salute lo permetta.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
La poesia, questo libro per esempio, fa riflettere.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Sono convinto che il progresso avrà e seguirà il suo percorso, sarà dominato dal virtuale ma, la carta resisterà.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è per me riportare su carta bianca le immagini, le sensazioni, i testi ed i sottotesti della vita. Oriana Fallaci giornalista e scrittrice ma soprattutto una donna che lavorava prima con le camminate e poi con la testa, cioè rendendosi conto dell'esistenza e del contesto che la circondava, 'dal vivo', e poi elaborando le sue riflessioni con il ragionamento ed il cuore, ci ha insegnato questo, che ad un certo punto del libro scrittura e lettura divengono una cosa sola, lettore e scrittore una sola persona. E ce lo hanno insegnato i grandi del passato come Mann, Seneca e via dicendo, ognuno nei propri campi. Quello che ti dà la carta in termini di immaginazione, descrizione, fantasia e curiosità è grandioso, come diceva Eco chi non legge libri vive molte vite in meno, qualsiasi copertina abbia lo stesso, sia comico, leggero, filosofico o romanzesco.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
A Palermo, nella mia meravigliosa Sicilia.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Di sicuro consiglierei "Meno di Zero", un romanzo del grande Bret Easton Ellis.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sinceramente preferisco il cartaceo, ma mi rendo conto che l'evoluzione della tecnologia permette di leggere dove si vuole e in qualunque momento perciò spero che l'eBook si evolva ancora di più, ma non si perdano i buoni vecchi libri.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Sofia, la capitale della Bulgaria. Sono cresciuta li fino 18 anni...e poi via. La valigia, tanti sogni, il mio coraggio... e sono partita per Italia senza sapere una parola di italiano.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ho una figlia adolescente e devo dire che è molto difficile darle dei consigli. Da quando ha imparato leggere, ogni soldino che aveva lo spendeva per comprare libri... adesso al posto del libro nelle sue mani esiste solo il telefono, la musica, le chat... comunque per me si devono leggere, i libri che regalano emozioni.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Penso che sia comodo, meno costoso...ma io preferisco avere un libro tra le mani, sentire rumore delle pagine ,l'odore dell’inchiostro...ho acquistato diversi e-book...e devo dire, che non ho letto neanche uno. Non mi trovo bene.
Può un semplice viaggio di lavoro trasformarsi in un incubo? È quanto accade al protagonista del romanzo “Crociata per la vita” di Claudio Bertani, pubblicato dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint edizioni e fruibile sia nella versione cartacea che in quella elettronica.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Una droga che mi trascina in un altro mondo, una religione sciamanica che mi apre le porte di rivelazioni, incubi e realtà alternative, ecco cos'è per me l'atto, quasi sensuale, dello scrivere...
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Qui dentro, tra queste parole, annega persa nel buio una goccia di sangue dei miei mille volti. In questo caso, partendo ovviamente da posizioni politiche e sociali, personali, estreme e facilmente discutibili, si snoda una storia avvincente e densa di avventura e colpi di scena che mi da anche l'occasione di presentare la fragilità dei sentimenti e l'ampiezza del mio cuore, sempre in cerca di verità ed emozioni. Parte dalla testa, ma è un libro che lavora sempre più con l'anima ad ogni pagina.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questo libro altro non è che una semplice dichiarazione d'amore per una donna.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Roma, ma le mie origini sono del sud dell' Italia. Entrambi i genitori, tuttora viventi, sono nati nello stesso paese situato in provincia di Foggia. Sono il primogenito di una sorella, nata nel mese di luglio del '64 e di un fratello nato a febbraio del '72. Mio padre si è trasferito a Roma per lavoro dal Gargano, già nel lontano 1957 raggiunto poi da mia madre nel '62. Purtroppo mio nonno materno morì nel '60, cosicché' io ed i miei fratelli, non abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo. Per questo siamo nati tutti e tre a Roma, nell' attuale ospedale Cristo Re, zona Aurelio - Boccea, a pochi chilometri di distanza dal Vaticano. Sono stato sempre una persona dedita allo studio, alla scuola, e alla solidarietà verso i diversamente abili, come operatore in una ONLUS nata nella parrocchia del mio quartiere. Ho giocato come calciatore nelle giovanili di una squadra del mio quartiere, poi la mia infanzia, l'ho trascorsa fino ad oggi, lavorando come dipendente del Ministero della Difesa Aeronautica. Nel frattempo mi sono sposato con mia moglie Barbara, casalinga, a cui è dedicata la prima raccolta di poesie, già edita, dal titolo "Percorsi DiVersi" ed abbiamo avuto tre figli, che oggi hanno 14,12 e 10 anni.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato ad Aosta, dove ho frequentato il Lieo Classico; durante il periodo dell'Università stavo al Collegio Universitario di Torino. Dopo la laurea (Fisica), mi sono definitivamente trasferito a Torino dove tuttora risiedo. All'Università ho conosciuto Anna: ci siamo innamorati, fidanzati ed infine sposati. Abbiamo avuto due figli ed ora abbiamo anche tre nipoti.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Darei due consigli: uno, diciamo più letterario e, in questo caso un libro che mi era piaciuto tantissimo è stato "Siddharta" di Hermann Hesse; consiglierei anche un libro a carattere scientifico, per invogliare i giovani a dedicarsi alla ricerca e all'innovazione; per questo consiglierei "Il nostro ambiente cosmico" di Martin Rees, cosmologo inglese di fama e grande divulgatore. I due libri portano l'uno all'introspezione, l'altro alla contemplazione dell'affascinante mondo della cosmologia moderna.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Non conosco le statistiche e quindi non so giudicare quanta lettura è passata dalla carta all'elettronica. Personalmente possiedo un e-book reader, su cui ci sono caricati parecchi libri, soprattutto quanto voglio risparmiare un po' sul prezzo di acquisto. Tuttavia il piacere di avere tra le mani un bel libro è di molto superiore a quello di uno schermo. Io poi leggo molti saggi di carattere scientifico che amo sottolineare, cosa che non faccio con quelli elettronici (anche se è tecnicamente possibile). Certo andare in vacanza con quattro o cinque romanzi (mi piacciono i gialli) racchiusi in un e-book reader è molto comodo.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Mi è sempre piaciuto scrivere: è un modo di ordinare i pensieri e renderli più chiari. Quello che ho appena pubblicato è il mio quarto libro: due sono saggi a carattere scientifico, uno di pensieri filosofico-teologico, uno di ricordi personali. Ho anche curato e adattato una biografia di un mio vecchio parente, emigrato negli USA, scritta originariamente in inglese e da me tradotta; libro che però non ho mai (ancora?) pubblicato. Sì mi piace scrivere, mi piacerebbe anche scrivere un romanzo, ma sono sicuro di non averne le capacità.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro nasce dal desiderio di dare forma organica ad una serie di lezioni che ho tenuto presso l'Università della terza età di Torino negli ultimi anni. Durante le lezioni sono solito proiettare numerose slides con cui sintetizzo i concetti che espongo. Il libro mette in forma logica e discorsiva tutto quel materiale
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
La finalità principe del libro è di fare apprezzare al lettore gli incredibili progressi della ricerca fisica di base sia nel microcosmo sia nel macrocosmo e, allo steso tempo, fare capire come ogni scoperta apra nuove praterie e nuovi interrogativi, perché, come diceva Eraclito, "la natura ama nascondersi. Il libro è dunque un invito, rivolto soprattutto ai giovani, a cercare nuove risposte a nuovi (e a volte vecchi) problemi.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No, non avevo mai pensato di scrivere, da piccolo. Ho cominciato al liceo a prendere gusto per qualche "tema". Poi, finita l'università, ed entrato nel mondo del lavoro, non ci ho più pensato. Il desiderio di scrivere mi si è ripresentato, quando ormai la mia attività lavorativa stava volgendo al termine. Dovevo pur procurarmi una nuova attività e questa è anche appassionante e divertente.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Avevo già scritto gran parte del libro quando, per un improvviso malfunzionamento del computer, associato ad una mia manovra azzardata, il file è stato accidentalmente cancellato. Un attimo di sgomento. Poi mi sono ricordato che, solo pochi giorni prima (e nel frattempo non avevo quasi scritto nulla), avevo fatto una copia di backup delle principali cartelle del computer. Non è un ricordo piacevole, ma almeno è a lieto fine. Morale: mai dimenticarsi di fare copie di backup.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Mai mi ha sfiorato l'idea di non portarlo a termine. Anzi. Una volta finito e corrette le bozze, nuove idee/approfondimenti/commenti mi si sono affacciati alla mente ed avrei voluto aggiungere pagine e pagine, ma così non avrei mai finito! Le lascio ad un nuovo libro.
10. Il suo autore del passato preferito?
Mi è capitato di leggere e soprattutto di sentire recitare canti della Divina Commedia: devo dire che, seppure difficili, sono affascinanti. Certo non è una lettura che si possa fare con una certa frequenza.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho esperienza alcuna di audiolibri; direi che possono essere una soluzione per molte persone, come gli anziani che non riescono più a leggere. Non credo possano essere di interesse per i giovani ai quali non raccomanderei mai un audiolibro: essi già non leggono molto e non vorrei che si disabituassero ancora di più.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Avendo un carattere molto chiuso e vivendo in un paese, Marcianise, anche se grande, ma molto superficiale dove maggiormente conta l'estetica e tra le ragazze si parla solo di moda, trucchi e diete, io non mi sono mai trovata a mio agio e quindi mi sono catapultata nel mondo della scrittura. Questo è un modo per esprimere il mio io.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In tutti i momenti della giornata mi dedico alla scrittura, tranne quando studio o faccio pausa per poter mettere qualcosa sotto i denti. Soprattutto la notte, nel momento in cui tutte le idee incominciano ad affollarmi la mente.