1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Penso che scrivere significhi sostanzialmente andare a fondo nelle cose; scalfire la superficie e individuare quel bagliore di verità che la letteratura è in grado di cogliere. Non dico che sia semplice (e tanto meno che io ci riesca), ma è questo che provo quando scrivo: la stupenda sensazione di dar vita a ciò che non c'era, o che era confinato nella mia testa.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Abbastanza da rappresentarmi, meno per dire che ci sia alcunché di autobiografico. Sicuramente rivedo molto di me stesso nei personaggi che ho scritto: so essere impacciato come David, vanitoso come Bobby e petulante come Ellie e Rosy; vorrei essere tenace come Linda e sveglio come Stuart. D'altronde scriviamo di esperienze di vita, e non c'è nessun'altra vita che noi conosciamo meglio della nostra.