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BookSprint Edizioni Blog

Lunedì, 03 Aprile 2017 16:46

Intervista all'autore - Giancarlo Buccheri

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Da qualche anno sono in pensione, oggi ho 67 anni e finalmente posso dedicare più tempo a me stesso. Vivo in campagna con tutto quello che ne consegue, non si “finisce mai” e sarebbe necessario lavorare da mattino a sera, ma alla mia età purtroppo devo riconoscere che questo non è più possibile. Ho sempre pensato che prima o poi avrei scritto qualcosa ed ho iniziato per caso e per attività scolastiche con la stesura di testi teatrali. I miei lavori erano sì destinati ai ragazzi, ma nello stesso tempo ho cercato di fare in modo che potessero avere un più ampio respiro e che fossero fruibili anche da un pubblico di adulti. Diverse commedie sono state rappresentate e apprezzate. Il passaggio dalla stesura dei dialoghi di un copione teatrale alla narrativa è stato un po’ una sfida con me stesso, credo che questa tendenza al dialogo si rilevi nel mio romanzo.
Venerdì, 31 Marzo 2017 12:52

Intervista all'autore - Giuseppe Damato

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Mi è sempre piaciuto ed ho anche scritto molto per lavoro, ora, è il mezzo per evadere dal quotidiano volando sulle ali degli innumerevoli ed interminabili sogni. Scrivere mi eccita ed è divenuto quasi un bisogno per la mia mente ed il mio cuore. Scrivere le storie che ho vissuto e che mi hanno segnato, mi procura l'emozione di riviverle; scrivere dei sogni mi procura l'emozione di renderli vivi e quasi realizzarli. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? In questo libro è presente una parte emotivamente importante della mia prima vita. La seconda vita, più eccitante, è da vivere, da sognare e realizzare ancora. Non si smette di vivere quando si cessa di respirare, ma quando si cessa di sognare, di amare. Le persone, la natura, le avventure, tutto ciò che ci circonda.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nato a S. Pietro del Carso (allora Provincia di Trieste). Il mio vero nome di battesimo è Johannes Peter Abram, sono profugo giuliano e sono cresciuto in diversi paesi e città del Veneto. Mi sono laureato a Padova, ho insegnato in diverse Università e ho partecipato a scambi culturali in vari Paesi del mondo. 2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente? Credo che una formazione scientifica di base sia molto utile anche a chi si occupa di letteratura o di arte in genere. Perciò ad un adolescente consiglierei la lettura di un qualche libro divulgativo sul paesaggio, l'Archeologia, o sulla storia dei popoli d'Italia per esempio, visto che ovunque andiamo troviamo tracce evidenti del nostro passato.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? La scrittura, fin dalle origini rappresenta a mio avviso la volontà di voler trasmettere e comunicare ad altri le proprie emozioni, i propri vissuti, vicissitudini, in sostanza è come voler affermare: “Esisto anch'io!" Senza di essa non esisterebbe neanche la storia dell'essere umano ed in sintesi la definirei: INTELLIGENZA PURA, ATTIVA, ESSENZIALE. Le emozioni che provo nello scrivere sono simili a "vibrazioni", come quando amo. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Il mio libro è la mia vita reale! Da uno a dieci risponderei 10 e più!
Venerdì, 24 Marzo 2017 11:44

Intervista all'autore - Erika Orrù

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto? Sono nata a Cagliari e vivo attualmente a Quartu Sant'Elena. 2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente? In realtà, essendo anche io un adolescente, il libro che più mi ha appassionata nell'ultimo periodo, è sicuramente “La ragazza del treno”, scritto da Paula Hawkins. È un libro che ti permette di riflettere, dandoti anche tante lezioni sulla vita. Ti fa immergere completamente nella lettura e non vorresti staccare nemmeno un minuto gli occhi dalle pagine. È come se tu fossi dentro il racconto.
Giovedì, 23 Marzo 2017 12:18

Intervista all'autore - Peter Amighetti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Durante la stesura delle poesie presenti in “Nero”, ero in un periodo di totale depressione per svariati motivi. Mi sono buttato prima sul fumo e poco dopo sull'alcol, per cercare di anestetizzare il mio cervello dalla sofferenza e dalla non voglia di vivere. Quindi direi che la stesura delle singole poesie di “Nero” è stata un ergastolo con torture, che mi ha spinto ha riversare la disperazione e la sofferenza nei versi liberi che ho composto. L'ultimo periodo invece, dalla conclusione del periodo di depressione e la chiusura definitiva di “Nero”, ovvero il momento in cui ho deciso che le successive poesie che avrei scritto non avrebbero più fatto parte di “Nero”, è stato caratterizzato, e lo è tuttora, da un'allegria di fondo e da una spensieratezza mai provata. Spero un giorno di poter pubblicare una nuova raccolta ma dai toni decisamente più allegri.
Mercoledì, 22 Marzo 2017 15:33

Intervista all'autore - Luciano Radoani

“Questa storia, è nata quando nella mia famiglia è entrata a far parte Lorena.  Figlia di mio fratello.  Il suo viso innocente mi ha fatto riflettere; se tutti noi riuscissimo a mantenere questa innocenza infantile il mondo andrebbe sicuramente verso L’AMORE. Lorena, quando sarai più grande ti troverai ad affrontare molte difficoltà, io non posso essere sempre presente nella tua vita però voglio lasciarti questa piccola storia. Per farti riflettere. L’innocenza la devi difendere con tutte le tue forze a costo di prendere delle decisioni contrarie al pensiero di questa società dove regna l’egoismo. Un altro consiglio che posso darti, è di scavare sempre in profondità prima di prendere delle decisioni. Non fermarti ad ascoltare sempre una sola opinione, cerca sempre il confronto poi decidi. Con affetto tuo zio Luciano.
Martedì, 21 Marzo 2017 15:01

Intervista all'autore - Angelo de Marco

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere è stato sempre un modo come potere esternare liberamente il mio pensiero, senza atteggiamenti "costruiti" nella quotidianità, magari trascinato dal ruolo sociale e professionale cui sono costretto a vivere ogni giorno con clienti e amici. Quando mi siedo, invece, nella mia scrivania davanti la tastiera comincio a realizzare la mia creatività e mi sento librare in una area immaginaria da dove riesco a percepire il minimo rumore che attornia la mia natura. Poi, guardo il video e rileggo ciò che ho appena scritto, sento dentro di me una tale carica che concludo appagato il mio scrivere con tanta beatitudine perché sono riuscito a fare vivere le scene descritte insieme ai personaggi del mio racconto. S^, scrivere mi emoziona e mi da la forza di vivere un altro giorno in compagnia dei miei personaggi appena creati, con l'adrenalina che mi sento crescere dentro, creata sicuramente dalle storie appena trascritte siano esse drammatiche, siano esse di horror.
Martedì, 14 Marzo 2017 16:30

Intervista all'autore - Sabrina Marchetti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere per me è trasportare le mie emozioni su di un foglio. Sono una persona che vive la vita intensamente e ne colgo ogni sfumatura, sia della natura e dei rapporti che vivo. Trascriverle è come comunicare più a fondo su ciò che provo, che avverto, cosa che molto spesso non mi riesce ad esprimere dialogando. Provo gioia quando riesco ad farmi comprendere e trasmettere sensazioni positive. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?È un'autobiografia, quindi tutto corrisponde al vero e a ciò che ho vissuto.
Martedì, 14 Marzo 2017 10:22

Intervista all'autore - Giuseppe Curia

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Mi fa rimanere intellettualmente e spiritualmente vivo e nel particolare di questo libro, mi ricorda la mia giovinezza e tutte le cose, belle e meno belle, intensamente vissute. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Il libro tratta una parte del mio vissuto ma della mia vita attuale c'è ben poco poiché mi sento inaridito dalle vicissitudini che mi hanno in qualche modo intrappolato. 3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera. È stato in primis un modo per sopravvivere lì, chiuso in cella, ma l'ho scritto anche con la speranza di comunicare ad altri gioia di vivere e di tolleranza verso tutti i popoli della Terra.

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