2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ovviamente: “La più antica ricetta della gioia”. Battute a parte, quelli di Alessandro D’Avenia.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
É un processo naturale. L’eBook è un’invenzione recente e ha portato sicuramente dei vantaggi in termini di facilità di lettura, di trasporto, di disponibilità, ecc. Non credo però che, almeno per molti anni ancora, possa sostituire in toto quello cartaceo.
4.La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Può essere entrambi. Per me è stato un colpo di fulmine. Ho provato una emozione e ho pensato che valeva la pena trasmetterla.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
É scritto nelle prime pagine del libro. Era il 2010, alla commemorazione di un amico defunto 4 anni prima, ho avuto la percezione fisica che credere conviene, che fa vivere bene. È stata una sensazione forte e consapevole. Mi è sembrato bello trasmetterla a tutti coloro che non hanno ancora colto questa verità.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Più che un messaggio, un suggerimento, un consiglio: “Ragazzi, credere che esiste un Dio che ci ha creati e che ci vuole bene è la prima parte della ricetta della gioia. La seconda è: seguire i Suoi Comandamenti. Che sembrano divieti, ma di fatto sono preziosi consigli che fanno vivere bene, in pace con se stessi e con gli altri. Provare per credere”.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non era un sogno nel cassetto. É stata la presa di coscienza di una verità che mi aveva colpito e che ho voluto trasmettere per aiutare tutti a scoprire una delle caratteristiche più belle del Cristianesimo: la gioia della fede.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere.
É un episodio doppio. Quando avevo finito di scrivere ho mandato la bozza a due amici: il Vescovo Mons. Paolo De Nicolò e il Prof. don Ugo Borghello chiedendo loro che cosa ne pensavano e se volevano aggiungere qualcosa. Con mia grande sorpresa e soddisfazione sono arrivate le due belle note finali che hanno completato e impreziosito il libro.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No.
10. Il suo autore del passato preferito.
Forse è una risposta scontata, ma per me è Dante Alighieri.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera dell’audiolibro.
É una novità certamente interessante e in molti casi utile.