2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro è presente un periodo della mia vita reale che va dal 2007 al 2017, in cui azioni, intenzioni e attività particolarmente significative hanno segnato la mia esistenza.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera per me ha significato oggettivare, attraverso giochi di parole, rime, allitterazioni, onomatopee e altre figure retoriche, emozioni, sensazioni, sentimenti, intuizioni, avvenimenti, esperienze che mi hanno profondamente segnato...e così desidero condividerle...perché nulla accade per caso!
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo non è stata complessa. Infatti, negli ultimi tempi molti mi hanno detto che sono "inutile"...e magari lo fossi nel senso utilizzato da Gesù quando rivolgendosi ai suoi discepoli dice: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare!" (Luca 17, 10). Ma non credo sia questo il senso con il quale mi è stata fatta notare la mia "inutilità"...allora ho pensato che, pur nella mia "inutilità" qualcosa di utile forse l'ho realizzata. Per cui dopo l' "insostenibile leggerezza dell'essere" vi è anche spazio per la "sostenibile inutilità del mio essere"!
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In una ipotetica isola deserta vorrei con me la Bibbia, perché in essa si trova la via, la verità e la vita. Che vuoi di più!!
6. Ebook o cartaceo?
Ebook o cartaceo? Entrambi! Infatti, niente può sostituire il valore e la bellezza di sfogliare un libro. Ma è anche vero che intere opere di numerose pagine possono essere portate comodamente con sé in un ebook...per cui sono per una innovativa tradizione!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia prima poesia l'ho scritta a 15 anni e il mio primo libro è stato pubblicato nel 2001. Scrivo perché la poesia è vita e la vita è poesia.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce dalla oggettivazione di particolari avvenimenti che, quasi naturalmente, vengono impressi in poesia...talvolta anche in musica.
Un piccolo aneddoto legato alla scrittura della poesia "Sul fiume Cardoner": dopo aver letto l'autobiografia di Ignazio di Loyola, quasi di getto ho scritto questa poesia e l'ho anche musicata. In quel periodo svolgevo il mio servizio di insegnamento e ho utilizzato parole e musica per far conoscere la vita di questo personaggio ai miei alunni. Ha funzionato!
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Quando il proprio lavoro prende corpo e diventa libro si prova una sensazione di compiutezza, una emozione di libertà per aver realizzato qualcosa con le "proprie mani" e che è "utile" per se stessi...e per gli altri.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stata mio zio Franco.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La nuova frontiera rappresentata dall'audiolibro si situa nella linea della innovativa tradizione di cui facevo riferimento prima. Ho visto classici della letteratura italiana e straniera scritti nel sistema Braille e sono davvero volumi mastodontici. L'audiolibro è una buona soluzione...e non solo per i non vedenti.