1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata in Lombardia a Milano ma sono cresciuta nel Veneto. Guardavo il cielo, un giorno dopo il decesso di mio marito ho provato tra una sorta di profondo dolore e solitudine, mi sono accorta di quante altre persone come me, tengono nel cuore segreti celati da tutta la vita. Così ho iniziato a scrivere su fogli di carta.
Attraverso il racconto di alcuni episodi di vita professionale, Antonio Zammitti, ex carabiniere, racconta un prezzo di storia italiana. “Racconti di vita in diretta da comandante” è la sua autobiografia pubblicata dalla casa editrice di Vito Pacelli, la BookSprint Edizioni ed è fruibile, come di consueto, nella duplice veste della brossura cartacea e del libro elettronico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è stato soprattutto, anni addietro, uscire dal tunnel della depressione che stava per sconfiggermi. È stato ed è emozionante e impegnativo scrivere frammenti delle mia vita di investigatore nell’Arma dei Carabinieri; risolvere fatti delittuosi, salvare vite umane, svolgere altre attività impegnative, sempre proteso alla ricerca della verità.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel Libro scrivo soltanto di fatti reali della mia vita profondamente vissuta senza risparmio di energie. Non vi è nulla di inventato, ma la pura e semplice verità.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono di formazione salesiana. Sono entrato subito nel mondo della Comunicazione scrivendo articoli e servizi dalle redazioni di periodici e quotidiani regionali. L’idea di scrivere un libro è nata quando compresi che le informazioni raccolte direttamente nell’ambiente in cui lavoravo per svolgere un incarico stampa specialistico, potessero contribuire al progresso della comunità, a migliorare il Settore e alla crescita civile culturale della società siciliana.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Solo nei momenti in cui mi sento in forma e concentrato con le idee.
Un libro che vuole fare chiarezza sulla difficile situazione delle biblioteche e dei centri culturali italiani e nello specifico nella provincia di Catania, in Sicilia. Il saggio scritto da Raffaele Lanza “Viaggio nel futuro: schede, ufficio stampa e profili delle biblioteche che verranno” è un volume ricco di spunti di riflessione, consigli e suggerimenti che porta i lettori alla scoperta del nostro sistema bibliotecario. Il volume con le sue 490 pagine totali, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni ed è disponibile anche nella versione e-book.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è dare forma a un pensiero, un' emozione, che giunge dall'anima. Cerco attraverso la poesia di comunicare semplicemente delle emozioni che provengono dalla realtà fisica o spirituale per trasmettere concetti nuovi. Le emozioni nascono quando scrivi una poesia e, rileggendola, riconosci di aver creato qualcosa di bello.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molte poesie sono frutto di esperienze che ho fatto nella realtà.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato Merano dove ho vissuto fino a 5 anni fa. Ora vivo in Andalusia (Spagna). All’età di 21 anni ho iniziato a Milano la mia attività di musicista lavorando con numerosi artisti di fama degli anni 60/70. Tornato in Alto Adige ho continuato ad occuparmi di musica in varie sale di registrazione e radio private nei ruoli più disparati: autore di testi, compositore, arrangiatore, produttore, speaker, ecc. Ho sempre amato il format musicale della rock-opera (esempio Tommy degli Who) e ne ho scritte diverse, story-boards, testi e arrangiamenti compresi. Nel 2000 un mio musical sull'uomo dei ghiacci (Frozen Fritz) è andato in scena al teatro nuovo di Bolzano. Dalla stesura di storyboards è nata l'idea di scrivere racconti e romanzi.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Giugliano (NA) ed ho compiuto i miei studi a Napoli, dalla scuola media al liceo classico fino all'Università Federico II, dove mi sono laureato in Lettere classiche agli inizi del 1967.Qualche mese dopo ho iniziato ad insegnare Italiano e Storia in un istituto tecnico e successivamente latino e greco nel liceo del mio paese.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I "Canti" di G: Leopardi.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Milano sessant'anni or sono e sono sempre vissuto nella mia città ma viaggio tutt'ora moltissimo per tutta Italia perché amo conoscere molto bene il mio bellissimo ed amato Paese.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
"Il deserto dei tartari" di Dino Buzzati. Un adolescente deve sapere, secondo me, che nessuno è indenne dal trascorrere spietato ed inesorabile del tempo ed è importante valorizzare da subito ogni attimo della propria esistenza. In altre parole (non di Buzzati...): "Chi vuol esser lieto, sia; del doman non v'é certezza."
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è una terapia rilassante. Mi sento in piena regola con me stessa e pronta a rivelare il mio stato d'animo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La mia vita è sempre presente quando scrivo. In quest'opera è maggiormente presente perché l'intento è stato quello di offrire qualcosa di bello, di vita vissuta alle coppie di sposi, attingendo proprio da altre coppie le esperienze di vita. Le coppie di vergini e di santi sono lì a testimoniare che tutte le vocazioni sono presenti nella Chiesa, e tutti indistintamente siamo chiamati ad essere santi, vivendo bene nel nostro stato di vita.