Entrambi dotati di touch screen e di illuminazione non aggressiva, i due lettori hanno avuto grande fortuna e un successo che è andato, forse, oltre le stesse aspettative delle due aziende rivali.
Ma iniziamo da Kobo Glo. Prima di acquistarlo potrete vederlo dal vivo nelle librerie, e non è cosa da poco. Kobo (nome ricavato dall’anagramma di book) è disponibile in varie colorazioni, è dotato di uno slot per micro sd e di un’interfaccia user friendly. Non ci sono formati proprietari, potrete tranquillamente leggere i vostri epub sperimentando le possibilità infinite di regolazione di carattere, interlinea, bordo pagina e tanto altro. La luce integrata è confortevole soprattutto a bassa intensità; se proviamo ad aumentare la luminosità tende a sfociare in un blu abbastanza fastidioso. Le note dolenti riguardano soprattutto il software, che non sembra all’altezza della concorrenza. Probabilmente la fretta di arrivare sul mercato prima delle feste natalizie si è concretizzata in un firmware immaturo, che presenta numerose incertezze, scarsa reattività e qualche freeze di troppo. C’è da aspettarsi un aggiornamento a stretto giro che risolva questi bug.
Kindle Paperwhite non potete vederlo, dovete fidarvi delle info che trovate in rete. Di certo è un reader che non ha bisogno di presentazioni, ma a differenza del concorrente non è dotato di una memoria espandibile, e soprattutto vi obbliga a leggere nel formato proprietario. Occorre dunque ricorrere a Calibre, o a un altro software che consenta di convertire gli epub nel formato richiesto. Riguardo al colore non c’è molto da scegliere, è disponibile solo il nero. La luce integrata è più fedele alla carta stampata, non perde in bianchezza neppure a luminosità elevata. Le regolazioni del carattere sono inferiori rispetto al rivale, ma comunque più che sufficienti ad accontentare la maggioranza dei lettori. Il software, vero punto di forza, si presenta stabile e reattivo, forte della maggiore esperienza acquisita sul campo.
Certo è che, per entrambi i dispositivi, si ha una scelta molto vasta di titoli da “sfogliare”: nuovi scrittori, classici in nuove edizioni, scrittori emergenti e non, così come non è difficile incontrare l’editore del momento o la casa editrice di poesie. La scelta tra i due dispositivi, però, resta ardua.
Kobo appare al momento con un certo svantaggio, ma tra qualche mese potrebbe eguagliare il rivale. Chi vuole andare sul classico sicuro e non ha problemi ad aspettare qualche secondo per la conversione può orientarsi verso il Kindle. Chi vuole sperimentare qualcosa di nuovo e non tollera formati proprietari potrebbe preferire il Kobo.
Io ho già deciso, e voi?